“E´ la vittoria di un gruppo che cresce partita dopo partita, che vuole sempre migliorarsi e che � dotato di grande spessore sia dal punto di vista qualitativo sia umano. Dietro i nostri successi c´� il nostro lavoro quotidiano e quello di tutta la societ�: presidente e dirigenti fino ai magazzinieri”. Sono totalizzanti le dediche e i pensieri di Andrea Sottil, tecnico della Paganese, dopo il terzo successo consecutivo della sua squadra, stavolta ai danni del Catanzaro (1-0 al Torre). Dopo un primo tempo pi� sofferto, nella ripresa gli azzurrostellati hanno preso in mano le redini del gioco, producendo palle gol e vincendo al cospetto di un Catanzaro comunque mai arrendevole. “E´ vero, siamo partiti un po´ timidi e timorosi – l´esordio del trainer azzurrostellato -. Ed eravamo restii nel pressing offensivo. Insomma, non ho visto il solito approccio. Poi ci siamo confrontati nell´intervallo, capendo che dovevamo essere pi� cattivi e coraggiosi. Nella ripresa siamo usciti bene, finendo anche con ordine e lucidit� e portando a casa una vittoria ampiamente meritata. Sul tiro di De Liguori, a mio avviso, la palla era entrata. Faccio i complimenti ai ragazzi. Questo � un gruppo che mi d� tanto in termini di disponibilit�, nel quale ci sono figure importanti come De Liguori, Girardi, Bocchetti o Marruocco, solo per citarne alcuni. E´ una vittoria che dedico a tutti, al nostro presidente che sicuramente superer� i problemi che lo affliggono, al direttore D´Eboli e a tutti i nostri tifosi. E´ bello vivere in un´armonia simile, lavorando per una societ� che ci sta sempre vicina non facendoci mancare mai nulla. Io sono una persona empatica, vado a sensazioni. Quando mi hanno chiamato, avevo capito subito che qui c´era un bel progetto. E D´Eboli mi aveva trasmesso immediatamente stima e fiducia. Ho visto un grande impegno nei ragazzi. Bernardo e Malcore hanno disputato una gran gara nonostante la loro difesa a cinque lasciasse pochi spazi. Anche Maaroufi, Armenise e Paterni sono entrati molto bene. Lo spirito collettivo � quello giusto. Io lo dico sempre: la forza di questa squadra sta soprattutto in chi subentra. Sono molto contento anche della prova di Schiavino, sapevo che col tempo c´avrebbe dato tanto perch� avevo visto in lui forza e struttura, nonostante fosse tormentato dalla fascite. Ha fatto tesoro dell´errore di Salerno ed ora sa cosa deve fare un difensore centrale per ben figurare in questa categoria. Io, da ex centrale difensivo, ho messo a disposizione i miei trucchi e i miei consigli. Ora c´� un confronto costante e lui con le settimane, e le partite nelle gambe, cresce anche fisicamente. Il mio allontanamento dalla panchina? Avevo gettato un pallone in campo senza alcuna malizia. L´arbitro l´ha vista come una perdita di tempo. In ogni caso ci tengo a precisare che non ho detto nulla di grave”.
fotne: catanzarosport24.it