MATCH ANALYSIS : PALERMO – FOGGIA

scritto da Piero Colangelo
ALLENATORE UEFA B
Match Analyst SICS
Osservatore Scout R.O.I.

L�andamento dell�incontro tra il Foggia ed il Palermo non lascia dubbi circa l�equit� del risultato finale. Un tempo per parte e occasioni pericolose sfumate per l�una e l�altra squadra per errori di mira e parate dei portieri non a caso decisivi in pi� di un�occasione.
Ma con un Palermo, negli ultimi dieci minuti, sfiduciato ed alle corde anche dal punto di vista fisico, un Foggia pi� cinico e maggiormente spietato, capace di sfruttare gli ampi spazi che la squadra siciliana concedeva, avrebbe potuto far sua l�intera posta e regalarsi una vittoria che lo avrebbe avvicinato in modo significativo alle squadre momentaneamente fuori della zona play out. Ci sono comunque ancora tante partite da giocare e sar� fondamentale credere nella salvezza sino alla fine. Recuperare cinque punti al Cosenza e sei al Venezia ed Ascoli (che ha una partita in meno) non � impresa facile ma nemmeno impossibile, soprattutto se il Foggia trover� quella continuit� di risultati che non potr� prescindere da una maggiore capacit� di tenere sotto controllo la gara attraverso una pi� elevata qualit� di palleggio che eviti di finire in balia del pressing dell�avversario come � successo per lunghi tratti nel primo tempo contro il Palermo.
E� certamente questo uno degli aspetti su cui maggiormente dovr� lavorare l�allenatore. Con il Palermo, la ripresa del gioco da parte del Foggia � avvenuta quasi esclusivamente attraverso lanci lunghi. A dire il vero, nella prima parte della gara, Leali aveva cercato spesso gli esterni bassi che si alzavano ma ritengo che con Greco e lo stesso Martinelli sia possibile effettuare, anche per vie centrali, la costruzione bassa in modo da permettere alla squadra uno sviluppo di gioco pi� liquido e meno prevedibile.
Il Palermo � una di quelle squadre difficili da affrontare poich� finiscono, grazie al loro assetto tattico, per creare non poche difficolt� allo staff tecnico nelle scelte che accompagnano la preparazione di una gara. Gi� la presenza di un trequartista non rende facile le strategie per chi deve difendere poich� pone il problema su come marcarlo giocando quest�ultimo quasi sempre quest�ultimo costantemente tra le linee, figuriamoci quando la squadra avversaria ne presenta due. Di solito si evita la marcatura individuale di un difensore per non correre il rischio di allungare la linea difensiva , pi� corretto � tenere strette le linee di difesa ed impedire che trovi spazi per le giocate, in alternativa si pu� sacrificare il play nella marcatura. Padalino ha optato per la creazione di un argine nella zona centrale a ridosso della linea difensiva con Greco, che marcava uno dei due trequartisti che venivano ad agire centralmente tra le linee.
La quadra infatti ha schierato un 1-4-3-3 che in fase di non possesso si sistemava sul terreno di gioco con un 1-4-1-4-1, con il solo Iemmello sopra la linea della palla e con Galano e Kragl che diligentemente formavano con le altre due mezzali una linea di pressione a 4 mentre il play Greco, restava a protezione della linea difensiva, impedendo, come gi� specificato in precedenza, che si creassero pericolosi spazi tra le linee, dove avrebbero potuto inserirsi le due sottopunte od uno dei centrocampisti.

La scelta tattica di Padalino si � rilevata vincente ed il Foggia ha concesso spazi solo sulla sua corsia di destra, dove spesso si inserivano, oltre al sempre temibile Trajkoski, anche sistematicamente Salvi e lo stesso Haas, raggiunti spesso da palle incrociate.

La linea difensiva si � mossa in funzione della palla e rimaneva sempre piuttosto stretta. Quando Nqawa scivolava per chiudere sulla fascia esterna era quasi sempre Greco a mantenere la linea con 4 difensori. Ottimo l�esordio di Billong che ha dimostrato quanto sia fondamentale avere difensori capaci di saper sostenere i duelli quando la squadra si difende bassa.
Da migliorare la fase offensiva, dove spesso Iemmello � sembrato troppo solo e mal servito. Non � una prima punta capace di far salire la squadra ed essere servito con palloni aerei. Quando, specie nel secondo tempo, si � giocato maggiormente con palla a terra, � venuta fuori la qualit� del calciatore, bravo ad accorciare, tenere palla e servire i compagni . Nelle poche occasioni dove ha avuto la possibilit� di liberarsi per il tiro ha spesso inquadrato la porta risultando di gran lunga il miglior tiratore della squadra.
Si attendeva con curiosit� la prova dei due esterni alti Kragl e Galano. Il primo ha dimostrato, qualora c�� ne fosse bisogno, di non avere le caratteristiche dell�esterno alto, mai ha eseguito tagli ed attaccato la profondit�, mentre Galano, ha interpretato bene la fase di non possesso, garantendo copertura sulla fascia dove il Palermo � risultato pi� pericoloso, ma ha dato, specie nel primo tempo, poco supporto alla punta centrale. Impreciso nelle conclusioni. Probabilmente, non gioca con la necessaria tranquillit� sapendo di essere costantemente sotto esame.