Le parole di Matteo Marani, presidente della Lega Pro, intervenuto alla presentazione del nuovo pallone della Serie C, Artemio, firmato Erreà Sport.
“La scelta del nome non ha bisogno di commenti, è stato dedicato ad Artemio Franchi, il papà di questa categoria. Non è un caso che la Lega Pro abbia sede qui a Firenze, dove la portò allora Artemio Franchi. Questa è una scelta che eredito, era stata presa dal mio predecessore Francesco Ghirelli, che ringrazio. Un’ottima idea quella di pensare a Franchi come nome di questo pallone. Un mix che strizza l’occhio al passato ma anche al futuro come design. Lo calceranno i nostri calciatori per 1200 partite. Abbiamo avuto dei numeri straordinari, grazie a Rai, Sky, DAZN, abbiamo superato il milione di spettatori per la finale tra Lecco e Foggia, con oltre il 10% di share. Questo dimostra che la Serie C ha un grande bacino e pubblico, è il calcio più vicino alla gente”.
“I problemi economici? La Serie C ha i suoi problemi, non si può negare. Tengo a rimarcare che noi abbiamo un ventesimo dei debiti che produce la Serie A. Quello che produce debiti nel calcio italiano non è la Serie C. Grazie ai presidenti che sono venuti prima di me, è stato fatto un grande lavoro di controllo. Abbiamo delle garanzie, un rigore che è cresciuto. Dobbiamo aspettare il pronunciamento della Covisoc al 30 di giugno. Ma rispetto a quello che raccontavo anche come giornalista anni fa, oggi la situazione mi sembra oggettivamente migliorata. Siamo di fronte a qualche criticità ma minima. Questo dimostra che la Serie C a dispetto del bistrattamento che ha subito, ha fatto benissimo i suoi passi, le società sono state serie e rigorose nei conti e nella sostenibilità. Il male del calcio italiano non è la Serie C, anzi”.
“Abbiamo avuto la mancata iscrizione del Pordenone e quindi arriverà una riammissione, ovvero una squadra che ha partecipato all’ultimo campionato. Basta andare a vedere la classifica e si può dedurre facilmente la squadra che verrà riammessa. Un altro discorso riguarda la mancanza di requisiti, in quel caso interviene l’istituto del ripescaggio. Per questa stagione il ripescaggio prevede un criterio chiaro: prima viene una seconda squadra, poi una squadra di Serie D e quindi una di Lega Pro. L’anno prossimo avrà la Lega Pro la seconda posizione mentre la Serie D la terza. L’Atalanta è interessata al discorso seconda squadra, stanno lavorando in merito. Spero che in futuro sia un modello esportabile anche in altri club di Serie A. Quello della Juventus ha dimostrato che può funzionare molto bene. E non è un caso che una società seria come l’Atalanta stia pensando a un progetto sulle seconde squadre, è anche un arricchimento societario”.
“I criteri di ripescaggio sono un discorso delicato. Oggi abbiamo questa situazione: se una squadra di D viene promossa in C ma non ne ha i requisiti, viene sostituita con un’altra squadra di D. Mentre se una squadra di C viene promossa in B ma non ha i requisiti, viene sostituita con una squadra retrocessa dalla B. Delle due una, o in alto o in basso va utilizzato lo stesso criterio. Nel prossimo consiglio federale chiederò che si intervenga in merito. Non c’erano stati precedenti. Mi auguro comunque che chi abbia ottenuto la promozione per merito sportivo possa iscriversi regolarmente. È però, al di là di come finirà, l’occasione per mettere a posto e normare questa situazione”.
fonte: tuttoc.com