“In tutta la vicenda Foggia, mi dispiace solo non aver potuto salutare i calciatori. Ci avrei tenuto tantissimo. A loro rivolgo il mio grande in bocca al lupo. Il gruppo, a mio avviso, è all’altezza di poter raggiungere l’obiettivo prefissato, che è quello della salvezza”.
L’avventura di Enzo Maiuri a Foggia è durata soltanto dieci giorni, il tempo che emergessero problematiche ed equivoci non messi in preventivo ma che, evidentemente, non potevano non determinare una chiusura immediata del rapporto. E, attraverso i nostri microfoni, l’ex trainer del Sorrento ci tiene soprattutto a replicare alle affermazioni di Ninni Corda sulla presunta richiesta di calciatori dall’ingaggio smisurato. Una rivelazione, in effetti, non credibile, specialmente alla luce della volontà del tecnico di cimentarsi in un campionato professionistico dopo una lunga gavetta in D col conseguimento di risultati ed obiettivi gratificanti.
“Non avrei potuto mai pretendere giocatori così costosi – le sue parole -. Semmai si era iniziato a ragionare su due nomi: Scrosta e Strambelli. Due atleti dall’ingaggio certamente lontano dai 150mila euro, e più, declamati da Corda. La sua affermazione sulle mie richieste è destituita di qualsiasi fondamento. Come anche le illazioni del presidente Felleca, il quale addirittura ha affermato che avrei chiesto ben quattro elementi con un ingaggio da 250mila euro ciascuno. Versioni totalmente false. Ma alla fine c’è una questione di principio che mi ha indotto a lasciare l’incarico”.
Ci dica.
“Con Corda avremmo dovuto condividere qualsiasi scelta tecnica, stabilendo un confronto paritario sugli obiettivi di mercato da perseguire. Questo patto è stato disatteso. E per me la situazione è diventata insostenibile viste le premesse in proiezione futura. Dietro le mie dimissioni si cela solo questa realtà, nient’altro. Ma ribadisco: alla squadra ed a tutto l’ambiente rossonero auguro il meglio. Hanno iniziato bene e questo mi ha reso felice”.
Fonte: notiziariocalcio.com