Ecco le parole di Sario Masi in conferenza stampa:
�Vi ringrazio per aver accettato l�invito e non da direttore generale ma da Bellisario Masi, questo significa bei rapporti con gli organi di stampa. So con quanta dedizione e puntualit� avete sempre svolto il lavoro di giusta informazione. Ho convocato questa conferenza per spiegare le ragioni che mi hanno indotto a prendere una decisione inaspettata ma maturata da molto tempo. Si cavalcano tesi, illazioni che non hanno nessuna fonte di verit�. Il confronto non pu� che avvenire sui dati oggettivi. Quello che dice Masi see non lo prova � solo dire. Io per� primi di introdurmi voglio fare un appello che rispecchia un po´ lo stile che ho cercato di dare in insieme agli altri in questi due anni e mezzo. Voglio invitare tutti ad abbassare i toni della polemica perch� � una polemica inutile, volgare, che lascia il tempo che trova e che non � apprezzabile da nessuno, a partire dalla tifoseria. Quindi se qualcuno pensa che la mia conferenza stampa possa essere un tribunale d�inquisizione per criticare dirigenti o altro ha sbagliato, voglio solo chiarire la situazione. Un esempio di stile e di tranquillit� lo hanno dato i calciatori a Caserta, non si sono fatti influenzare grazie alla loro maturit� e a quella di chi li segue. Ho bisogno di fare alcune considerazioni per ripercorrere le tappe della mia esperienza e fare un ragionamento sulle mie dimissioni. Qual � stata la considerazione post benevento foggia? � stato questo il momento clou dal quale � maturato l�idea di ritirarmi. A luglio 2012 io sottoscritto insieme a 4 persone ci siamo recati per costituire la societ� dilettantistica Foggia Calcio. Avevamo tutti la sensazione che si potesse salvare il calcio foggiano perch� c�erano risposte positive all�appello di poter aggregare forze imprenditoriali per poter dare forze finanziarie. Quale fu lo spirito? Fu una convinzione che era facile stare insieme per la passione per i colori rossoneri. Si voleva salvare la storia di 92 anni del Foggia che � patrimonio di tutti, di una citt�. Fummo animati da una grande passione e da un altro vero sentimento ovvero di poter dare alla citt�, in un momento di vero degrado, un aiuto, un messaggio per poter dire che il calcio pu� essere uno strumento per veicolare la speranza di far riprendere la citt�. Questi furono i sentimenti che animarono forse 5 illusi in quel momento. All�epoca nessuno pensava che il Foggia calcio potesse servire per promuovere rendite ed interessi particolari. Era solo una sfida fra amici veri che volevano dare il calcio ai foggiani. Venne fuori poi la grande generosit� e amore di Davide Pelusi, che sottrae alla famiglia su due conto correnti 125 mila euro da una parte e 125 mila euro dall�altra che consentirono di depositare a Roma l�iscrizione per poter essere ammessi al campionato di serie D. Allora quindi non c�erano altri soldi. Dico comunque grazie a Pelusi, per quel gesto di amore e generosit� che non tutti riescono a compiere. La certezza era che non c�era un euro. Chi fu chiamato ad assicurare le attivit� minime (sponsor, ritiro ecc)? Furono amici chiamati per rapporti personali maturati nel tempo e si svilupp� intorno a questo progetto un aggregazione molto interessante e attorno a questa aggregazione fu creato il progetto. Questa partecipazione di tanti ci consent� di creare un progetto sportivo e un programma societario: risalire subito nelle categorie superiori ma fu molto importante il programma. Il programma aveva un motivo ispiratore unico: la foggianit�. Su questo abbiamo costruito una squadra, il direttore sportivo. Avevo conosciuto Di Bari quando ero allenatore della Berretti, era ex giocatore del Foggia e ricordo di averlo incontrato e di aver detto a lui qua non c�� un euro. Beppe di Bari mi colp� perch� non mi chiese ne quanto doveva prendere di contratto, chi erano i soci, qual�era il progetto. Disse sono stato sempre affascinato dalle sfide, partiamo. E da l� Agnelli, Quinto, Padalino ecc. Un gruppo sano dove prima del giocatore c�� l�uomo, il foggiano. Il programma prevedeva il coinvolgimento di nuovi imprenditori. Qual�era la concezione di questo progetto? Non era quella di trovare paperon de paperoni e chiedere soldi per allestire la squadra per poter fare il salto di qualit� ma ci rivolgemmo a pi� persone. Ci fu la consapevolezza che una societ� frazionata potesse portare problemi ma comunque superabili dalla chiarezza del programma societario. Ciro Amodeo, primo presidente costitutivo, non ebbe problemi a lasciare la carica da presidente per darla a Pelusi. Con Davide Pelusi avevamo stabilito che un programma societario non pu� crescere se non c�� la forza del gruppo anche con una dialettica vivace all�interno. In poco tempo furono costruite professionalit� e fu messo a disposizione gratis il noao di qualcuno. Io misi a disposizione il mio senza voler mai chiedere un euro. Sento ancora oggi che il direttore generale avrebbe preso in questi anni un compenso mensile di 3-4 mila euro. I bilanci stanno la. Io non ho mai preso un euro anzi probabilmente ci ho rimesso qualcosa. Dico questo per onore della verit� e non accetto altre speculazioni. Il mio impegno � stato sempre gratis e motivato da uno spirito di servizio verso la citt�. Non ammetto che qualcuno possa infangare la mia immagine con false illazioni. Il sottoscritto ha dovuto pagarsi l�albergo a Cosenza per risparmiare qualcosa e non dare a Verile l�incombenza di una spesa che sarebbe normale in qualunque altra societ�. � stata pianificata quindi un�attivita che prevedeva che il Foggia potesse risalire in alto grazie anche a Pelusi, Amodeo, Colangione, Lo Campo che hanno sostenuto con mille sacrifici il Foggia Calcio. In quegli anni il sottoscritto diceva che il Foggia rappresentava l�Avis ognuno doveva donare un po� del suo sangue. Pippo Severo si mise a lavorare da subito avendo gi� avuto un po di esperienza. Non fu difficile chiamare a lavorare Amodeo ed altri ma senza dare la sicurezza dello stipendio. Infatti prevalse quella aggregazione di veri sentimenti e orgoglio per i colori rossoneri. Queste persone che costituiscono l�ossature e l�organigramma del Foggia Calcio oggi sono il valore aggiunto per una societ� che trova delle persone che non hanno mai anteposto all�interesse del Foggia il proprio interesse economico. Devo ringraziare queste persone, a volte ho chiesto loro di superare momenti di denigrazione perch� erano amici di Sario Masi. Voglio ricordare l�episodio Zingarelli. Non era amico mio, veniva dall�era Padalino, e quando gli chiesi di lavorare lui non ebbe problema a lavorare. Ma aveva il marchio Masi. Non posso dimenticare le vessazioni di Arianna Amodeo che porta un cognome scomodo. Poveri Arianna e Lino che non hanno mai ricevuti rimborsi. Per� vengono defenestrati perch� qualcuno dice che non avrebbe pubblicato un comunicato stampa dettato da qualche socio. Non posso dimenticare quando viene tolto a Cuaglione il lavoro di magazziniere per poter darlo a qualche altro famigliare. Quelle persone costituivano il patrimonio di quella societ�. Se questa societ� riceve i complimenti del Presidente del Savoia lo si deve a questa squadra invisibile che ha operato con molta umilt� e sacrificio. Questa � una squadra avversata da molti: questo lavoro di management di mettere persone di propria conoscenza in ruoli importanti � folle. Maggio 2013 finisce il campionato di c2 e di l� a poco si sarebbe dovuto decidere se fare o no la domanda di ripescaggio in Lega Pro. Presso gli uffici di Montedile in via Ascoli viene fatta una lunga riunione perch� bisognava programmare in maniera certa. C�era la spinta di una tifoseria vicina (1.300 abbonati) e rafforzare la struttura finanziaria della societ� (staff sanitario, magazzinieri, campi ecc) e questi adempimenti sono stabiliti dalla Lega Pro. Nuove sfide e nuovi programmi. Quali erano le lacune? Si partiva dal presupposto stop alla precariet�. Si partiva dalla valorizzazione del settore giovanile, quindi costruire un settore giovanile e individuare qualche calciatore giovane da inserire nella rosa. Tant�� che quest�anno in rosa dovevano esserci 5 giocatori giovani (di cui 4 convocati da Bertotto in Nazionale). Martino � un ragazzo che proviene dai giovanissimi del Foggia. Bruno Antonio � uno che viene dal settore giovanile. Quindi questo significa che valorizzare i giovani vuol dire vedere i risultati dopo qualche anno. Non � semplice individuare allenatori, tecnici, istruttori per il settore giovanile. � facile sbagliare e non costruire nulla. Era necessario avere le strutture. C�era la convinzione di potersi dotare di strutture idonee. Sono cose essenziali infatti De Zerbi si lamenta della mancanza dei campi di allenamento. Tutto questo andava fatto con una pianificazione finanziaria. Costruire la previsione di spesa, una previsione di entrare per poter capire qual�era l�esigenza. Alla fine venne fuori che era importante acquisire nuovi investitori. Abbiamo avuto tanti contatti fino a che non venne fuori l�esperienza Pugliese. Incontr� i soci fuori Foggia alla presenza di procuratori e direttori sportivi ambiziosi di venire a Foggia e Pugliese imponeva alcune condizioni. Io lo volli incontrare e gli dissi che non era possibile per due motivi: Pugliese si portava dietro amicizie e co-gestioni di qualcuno non amato dalla piazza. Dissi che avrebbe trovato grosse difficolt� ad essere accettato e trovava difficolt� il fatto di dover collocare altre persone in altri ruoli. Quindi fu scartata l�operazione Pugliese. Per� il sottoscritte disse dove stanno questi foggiani? Andiamoli a prendere. Con molta caparbiet� portai avanti queste relazioni fino a quando ebbi questo incontro con Verile. Lui mi disse io sono disponibile a prendere quote per il 10% per� ad una condizione imprescindibile di fare il presidente del Foggia Calcio. Chiunque avrebbe detto di no e per� c�era la convinzione che qualcosa doveva muoversi. Alla fine gli sforzi fatti furono tanti soprattutto nel far capire che non era importante la presidenza dobbiamo cercare di ragionare in maniera diversa. L�importante � dare continuit� al progetto e la partecipazione di tanti. Verile ebbe riconosciuta la presidenza, una richiesta che prometteva l�ingresso di altri soci per il totale di 33%. Si lavor� sulla costruzione di un sistema di regole: una societ� che vuole raggiungere grandi traguardi in breve tempo (la serie B in 3 anni) deve avere ci�. Un sistema di regole per poter disciplinare i rapporti all�interno della societ�. Era importante dotarsi di un sistema di deroghe. Al di l� dell�entusiasmo iniziale inizia una situazione caotica dove in definitiva vi � un imbarazzante momento di stallo. Una societ� ingessata che non riesce a gestire nulla. Questo significa che chi era timidamente interessato a dare un contributo al Foggia calcio, da buon imprenditore, risponde picche rispetto ad un invito anche pressante. Sfuma la pianificazione. Questo perch� nessuno ha voluto rinunciare ad un proprio momento di popolarit�. Nessuno ha accettato dall�altro la diversit� e sono stati sempre messi in evidenza i momenti negativi dell�altro (come quando si scriveva che andare a Milano significava andare in villeggiatura). Il direttore generale e sportivo si recavano a Rimini per osservare le primavere o a Milano per determinate trattative, non per altro. � prevalsa la logica del proprio orticello. Io detengo il massimo e io comando. Viene meno quello che � stato il momento di collegialit� e condivisione che � essenziale quando ci sono programmi ambiziosi e regole. Tutti dicono che Miccoli � un folle lucido. Miccoli ha sempre evidenziato l�importanza del sistema di regole. Quando ci sono le regole c�� il successo. Ma questo sistema di regole � stato sempre ostacolato e avversato. Voglio ricordare l�episodio quando Miccoli � stato incaricato di vigilare su chi occupava in modo irregolare i posti in tribuna. Quando lui chiede ad alcuni come mai siedono l� senza abbonamento o accredito per poco non viene fuori una rissa. Quell�incarico era stato dato per iscritto 48 ore prima all�avvocato Miccoli. Questo � l�esempio della grande confusione e della non disponibilit� a dotarsi di regole. Benevento-Foggia, primo tempo 2-0 mi sembrava di stare sugli spalti del Benevento. Soci del Foggia calcio che inveivano contro i tifosi e mister del Foggia perch� era stato sbagliato tutto ed era il momento di rivedere le scelte. Questo contrasto fra soci si esprime in uno scontro fisico fra due soci e grazie all�intervento di Pelusi e Annarelli lo scontro viene evitato. Quando si decise di fare la programmazione finanziaria si chiese a tutti i soci del Foggia di assicurare con titoli l�impegno finanziario di tutto l�anno. In una societ� di capitali ci sono delle regole e incombenze. A inizio Ottobre Verile chiede questo e si presentano all�appello solo pochi soci. Qualcuno si sente offeso da questo invito. Si presentano Miccoli che porta con se un assegno e si presentano quei pezzenti del Foggia Football Club, quelli che qualcuno definisce pezzenti. Mettono gli assegni per� di li a poco tempo vengono restituiti. Quella pianificazione finanziaria non � possibile farla perch� qualcuno si tira indietro. Fatto questo la pianificazione si riduce in una continua elemosina per pagare subito i calciatori e gli oneri fiscali e si trascura tutto ci� che ruota intorno alla prima squadra e il sottoscritto deve quotidianamente chiedere a tizio e fare giochi di prestigio per poter ovviare a determinate scelte per le quali non ci sono soldi. Societ� ingessata dove risulta essere cedibili all�interno e all�esterno e tutto ci� sfocia in una politica scellerata della maggioranza e minoranza. In un momento di precariet� solo uno scellerato pu� stabilire che esiste una politica di una maggioranza e io non posso essere direttore generale di una maggioranza o minoranza. Oggi io non avverto piu la presenza di quello spirito che ha accompagnato il progetto con grandi risultati. Non puo� esserci un direttore generale di parte in una societ� senza pianificazione finanziaria. La conflittualit� perenne � quando il socio � anche membro attivo del management. Non � possibile realizzare tutto questo, ma per alcuni si perch� consente di andare in televisione o per avere popolarit�. Il nuovo direttore generale ce l�hanno in casa. Guardate come � contorta questa regola del confronto. Il direttore generale si chiama Di Bari: ha dimostrato di saper gestire molte situazioni. Si � interessato di tutte le problematiche della prima squadra. Spesso le figure di direttore generale e sportivo coincidono. � una persona onesta, seria e responsabile. Sarebbe una grande gratificazione per lui ma invece si guarda al conflitto di interessi e primeggia la logica della spartizione, maggioranza e minoranza. In questi mesi abbiamo registrato abbattimento degli abbonamenti, perdita di sponsor, il brend foggia non attiva imprenditori, sponsor e quel sogno di poter gestire la societ� � un sogno che non si avverer� mai. Parliamo di una societ� gestita senza criteri che continua a litigare. L�ultima riunione doveva decidere il direttore generale e non lo si decide perch� Pelusi dice qui qualcosa non va. La societ� si sarebbe dovuta interrogare e riflette per la storia del Foggia e per una tifoseria che non perdona nessuno e che considera il Foggia Calcio patrimonio di tutti. Io in questa societ� snaturata in questo modo non trovo spazio, perch� sono convinto che l�esperienza fatta fin�ora � stata fatto con uno spirito diverso. Quando viene meno l�amore verso qualcosa io sono dell�avviso che qualcuno deve lasciare. Quando io un mese fa ho iniziato a riflettere, subito dopo Benevento e dopo quegli episodi spiacevoli, ho iniziato a capire a leggere qualcosa che vorrei leggere anche a voi. Questa conferenza stampa deve cercare di provocare per cercare di ottenere una reazione. � una societ� che ha la squadra che va velocissima e la societ� invece va lentissima. A proposito la cosa che mi da pi� fastidio � che tutti salgono sul carro del vincitori per battere le mani ad un personaggio per il quale hanno posto grandi resistenze. Oggi tutti battono le mani a De Zerbi, tutit l�hanno cercato, tutti ci hanno scommesso, quasi quasi chi non lo voleva erano Di Bari e Masi. � una vergogna. Si stiano con la bocca chiusa. De Zerbi � stata una scommessa, una sfida fatta a livello di intuito. Abbiamo cer
ato prima l�uomo e poi il mister o il tecnico. Ci abbiamo scommesso mettendoci la faccia. Tutti hanno avversato la scelta De Zerbi tutti. A benevento �chi cazzo avete preso� oggi si applaude tutti. La squadra invece non si � fatta condizionare da vicende societarie. Sar� il tempo a dover dire cosa � successo, cosa � stato fatto, come � stato fatto. Voglio fare alcuni ringraziamenti: alla mia famiglia che mi ha sopportato e supportato, a Matteo Amoruso che purtroppo non c�� pi�, Roberto Annarelli, Colangione, Amodeo e quegli amici che mi accompagnarono in quell�iniziativa, Pelusi, Porreca, Miccoli ecc. Tutti gli Stewart, ai responsabili del settore giovanile, alle scuole calcio di provincia, Tommaso Zingarelli, Romano Bucci e i medici del settore giovanile che gratuitamente hanno garantito la loro presenza. Arianna Amodeo e Lino Zingarelli, Pippo Severo. Mi auguro che chi ha deciso di continuare questa esperienza possa essere messo nelle condizioni di poterlo fare. Un ringraziamento a Dario Annecchino, figura storica dello spogliatoio foggiano, anche lui avversato da tanti soci mentre era mia la convinzione di poterlo acquisire. Lui � un valore aggiunto nell�ambito di un�attivit� di supporto al mister. Un grazie al giardiniere e a tutti i calciatori che hanno vestito la maglia rossonera dal primo anno, Quelli che hanno rinunciato alle loro legittime richieste, un grazie con affetto va ai calciatori foggiani, Agnelli, Quinto, D�Allocco, Agostinone esempio di umilt�. Antonio La Porta e tanti altri. Mi auguro che Agnelli possa rappresentare al meglio la storia del calcio foggiano e che gli prolunghino il contratto. Un grazie affettuoso a De Zerbi a cui auguro una grande carriera da allenatore perch� ha tante qualit� soprattutto sul profilo umano. De Zerbi mi ha colpito (a parte per la presentazione di Pasquale Marino, che consigli� vivamente De Zerbi) per la sua convinzione di dare qualcosa per piazza che aveva amato. C�era tanto sentimento. Ed ad oggi ha dimostrato di avere anche tanta capacit�. Ringrazio Beppe Di Bari esempio di competenza, lealt� calcistica e professionalit� doti non comuni al giorno d�oggi. Era sempre il primo a sacrificarsi rinunciando al suo legittimo compenso. Il questore, il vice questore, tutti gli agenti del gos, il pregetto, il dottor Cappetta, a vigilanza, il colonnello, gli sponsor e soprattutto i componenti del comitato missione Lega Pro. Il sindaco Mongelli, tutti gli operatori di organi d�informazioni. Gli ho lasciati per ultimi perch� rappresentano il mio stimolo per questa esperienza: tutti i tifosi e gli abbonati. Occupano una parte molto importante del mio cuore i tifosi della curva nord e curva sud a loro un grande grazie per avermi insegnato cosa significasse amare il Foggia. Concludo come ho iniziato, con i sentimenti senza anteporre le cose personali. Auguro agli attuali soci di poter riflettere e guardare avanti facendo un sistema di regole“.