C’è una forma di regolarità nel cammino del Foggia in questo torneo, al netto di inevitabili accelerazioni e frenate che caratterizzano l’andamento di qualsiasi squadra in qualunque campionato (basti pensare alla Ternana – imbattuta sino a due giornate fa – che ha racimolato solo un punto con Catanzaro e Virtus Francavilla).
Ai meno attenti (o comunque a chi si lascia condizionare dal momento, senza incastrarlo in uno spazio temporale di più ampio respiro, finendo – in tal modo – per essere trascinato dal vento emozionale dell’ultimo risultato), il passo dei rossoneri può essere sembrato talvolta incerto, in altri casi più sicuro, comunque incostante.
Non è così.
O, per lo meno, non lo è stato finora.
Una sorta di fil rouge ha caratterizzato le 28 partite fin qui disputate dalla squadra rossonera: con le “grandi” non riesce a far punti.
La vittoria nel derby di andata col Bari (1-0) è stata la classica eccezione che ha confermato la regola.
Non a caso ben 8 delle 10 sconfitte in totale (finora) del Foggia sono arrivate nelle sfide con le attuali prime 5 in classifica: Ternana, Avellino, Bari, Catanzaro e Catania.
Ne è rimasta solo una, di sfida: col Catania, allo Zaccheria all’ultima di campionato (il 25 aprile).
Al contrario, con le squadre di medio-bassa classifica (per intendersi: dalla Casertana in giù) il Foggia non perde mai. Anzi, spesso vince: è già accaduto in 10 gare su 15.
Anche in questo caso, c’è stata l’eccezione col Bisceglie (all’andata: 1-3).
Non è stato, dunque, un caso se le crisi di risultati della squadra rossonera siano coincise con gli spazi di calendario che prevedevano per il Foggia sfide d’alta quota una dopo l’altra.
Già all’andata s’era capito che… a quelle altezze i rossoneri facevano fatica a respirare. La cosa s’è ripetuta anche al ritorno.
Ma non si chiedeva al Foggia di… salire così in alto.
Infatti, come è… sceso (incontrando Vibonese e Turris) è tornato a respirare.
Nessuna incostanza, dunque. Anzi, una conferma.
L’attuale classifica del Foggia (sesto, in compagnia della Juve Stabia) è, dunque, veritiera (come possono esserle solo le graduatorie di medio/lungo periodo).
E’ la posizione che merita una squadra sorprendente che sta andando al di là delle più rosee previsione della vigilia.
Ed ora che il traguardo della salvezza è stato – virtualmente – tagliato (era fissato a quota 40, appena toccata), sarà piacevole restare a ridosso delle “grandi” (o poco più in basso) per proseguire la stagione oltre la conclusione del campionato. Ma senza illusioni.
Per farlo basterà proseguire con la regolarità di cammino finora dimostrata. Ovvero continuando a far punti con le “medio-piccole”.
Il calendario (Cavese, V. Francavilla, Viterbese,…), in tal senso, dà una mano…