L’incandescente estate della Serie B non lascia tranquillo Gabriele Gravina. C’è qualcosa che proprio non gli va giù ed è pronto a intervenire al più presto e in modo duro per cambiare le cose. La misura è colma e lui mette da parte il politicamente corretto e dice la sua: “Abbiamo chiuso il campionato a giugno con due immagini: una società che vince i playoff, il Lecco, ed una che saccheggia lo stadio perché retrocessa (il Brescia, ndr). È strano, oggi il Lecco è in Terza categoria e il Brescia in Serie B, è evidente che ci sia qualcosa che non va. Nel rispetto delle decisioni che prenderanno gli organi giurisdizionali, dico che è stato lanciato un messaggio che è contrario ai valori dello sport”.
LECCO OUT – Parole pesanti quelle pronunciate dal presidente federale sabato sera in piazza a Rivisondoli nel convegno «Il calcio di domani», che arrivano dopo la sentenza del Collegio di Garanzia presso il Coni che esattamente una settimana fa, accogliendo il ricorso del Perugia, condannava il Lecco a ripartire da zero. Colpa di un ritardo nella documentazione sullo stadio, che la Federcalcio aveva giudicato non vincolante visto che era maturato alla luce di uno slittamento del calendario della Lega Pro, tanto da far meritare al Lecco la conferma della B. Ma al momento, dopo il Coni, rimane fuori, mentre il Brescia, come dichiara lo stesso Gravina, grazie alla mancata ammissione della Reggina bloccata dalla Covisoc si appresta a partecipare al torneo da cui era retrocesso.
PRONTO A CAMBIARE – Il risultato è appunto “un messaggio contrario ai valori dello sport”, che il presidente non ha più intenzione di accettare. E dalle parole vuole passare ai fatti: dopo l’estate proporrà il blocco di ripescaggi e riammissioni. Una mossa importante che porterebbe inevitabilmente all’eliminazione di ogni possibile ricorso e dunque un modo per avere da subito un quadro chiaro dei campionati. “Pensare che ogni volta gli sconfitti attendano riammissioni o ripescaggi va contro lo sport e quei valori che vogliamo portare avanti anche per riavvicinare le famiglie allo stadio. Il calcio – ha detto Gravina nel convegno – sta vivendo un’estate infuocata nei tribunali, per ragioni che prima o poi dovremo affrontare in maniera decisa”. Ecco, le affronterà chiedendo appunto di cambiare il regolamento, anche se al momento la riforma – che non potrà necessariamente essere completata in tempi brevissimi – è tutta da definire, perché bisogna capire le ricadute sui format dei campionati. Di certo avrà effetti importanti, soprattutto per scongiurare un’estate come questa, vissuta aspettando sentenze, tanto da spingere la Figc ad attendere la decisione del Consiglio di Stato del 29 agosto prima di fare gli organici e quindi far partire Serie B e C. “Le sconfitte vanno accettate – ha concluso Gravina – pensare che ogni anno i campionati debbano subire un impatto negativo per colpa di chi attende riammissioni o ripescaggi non fa bene allo sport. Ed è un danno al brand del calcio italiano”.
fonte: gazzetta.it