Creare e allo stesso tempo ricomporre. E’ quanto si chiede a Giuseppe Coccimiglio. Dopo aver nominato i componenti dello staff tecnico, il patron rossonero dovrà scegliere i giocatori della neonata U.S. Foggia. Solo alcuni dei ‘vecchi’, la maggior parte nuovi volti. Nascerà così il nuovo Foggia, la squadra che nelle intenzione del patron “sarà in grado di stupire e regalare grandi emozioni”. Quelle emozioni che la tifoseria foggiana ha voglia di vivere. Senza essere illusa o delusa da nessuno. Del Foggia calcio s.r.l. resta solo qualche coccio. Bisogna ripartire da zero. Da quale serie, lo scopriremo solo nel bel mezzo dell’ estate. Ciò che è certo è che non si può pretendere l’ impossibile considerato che a spingere il Foggia nel baratro del fallimento non è stato un imprenditore toscano ma gente (chiamiamola così) del posto. Indipendentemente dalla categoria da cui si ripartirà, l’ importante è che allo Zaccheria la domenica undici uomini scendano in campo per onorare la gloriosa maglia rossonera. “Chi vuole andare, è libero. Vogliamo solo gente motivata” ha detto Coccimiglio. Il quale vuole una squadra vincente. Per farlo occorrono giocatori di qualità (considerato anche l´ addio di De Zerbi) e soprattutto un allenatore di prima scelta. Niente ripieghi o soluzioni “in economia”. Non è quello che serve. Fermo restando che un allenatore giovane ma preparato (vedi Nevio Orlandi) potrebbe rappresentare una buona soluzione per aprire un ciclo. Questa è la vera speranza del popolo rossonero: che in qualche modo si possa ricominciare. Che l’ estate per una volta, a differenza di quanto accaduto negli ultimi anni, possa regalare felici sorprese. Che vengano dalla politica (ammesso che Matarrese abbia voglia di interessarsi al Foggia anche ad elezioni concluse) o dal caso, poco importa. L’ importante è che il Foggia possa ripartire dalla serie che ha abbondantemente conservato nel campionato appena archiviato. Sarebbe un ottimo inizio, il miglior bigliettino da visita per Francioso e compagni. Che per il momento farebbero bene a lavorare sodo (così come in effetti stanno facendo) senza promettere nulla e lasciando parlare i fatti.