Oliver Kragl e Denis Tonucci sono stati intervistati da DAZN, la piattaforma che vanta l´esclusiva dei diritti di tutti i match della Serie BKT 2018/19.
L´esterno tedesco, capocannoniere attuale dei “Satanelli” con 3 reti messe a segno finora, ha parlato delle frasi pi� strane che ha imparato a Foggia e dei suoi rinomati tiri: “«Mena la batost» e «Mena la faiola», lo sento dire spesso prima di tirare”. Ho sempre calciato pi� forte dei miei compagni di squadra, gi� dei tempi delle giovanili del Wolfsburg. Credo che non sia solo questione di forza, ma anche di tecnica”.
Il primo gol in Serie A lo ha realizzato proprio con una bordata su punizione dalla lunga distanza contro il Milan, nel match poi pareggiato 3-3 dal Frosinone a San Siro, lasciando di stucco l´attuale portiere della Nazionale Italiana Gianluigi Donnarumma: “Ho guardato il mister (Roberto Stellone, ora al Palermo, ndr), mi ha fatto cenno di s� con la testa, ed ho lasciato partire una delle mie bombe. Non ho pensato che con quel gol sarei rimasto sicuramente in Serie A, anche perch� non sono l´unico ad averne fatto uno, ma che di certo mi ha aiutato ad avere pi� visibilit�”.
Sempre nel corso dell´intervista, Kragl esprime la sua passione per la PlayStation: “Ci gioco con molto piacere, soprattutto a Call of Duty”, prima che l´argomenti viri sulla sua relazione con la showgirl Alessia Macari: “Molti l´hanno vista in televisione e pensano che sia arrogante, ma quando la si conosce in privato � una bravissima ragazza, dolce, simpatica e che mi fa ridere da morire, oltre a cucinare molto bene”.
Il tedesco si esprime poi anche in foggiano, citando la famosa frase “U fogg eje nu squadron”, ed infine parla della sua piccola Emma Joana: “Lei � tutta la mia vita. Bellissima, bravissima, intelligente e mi fa piacere stare quanto pi� tempo possibile con lei, anche se non ce n´� molto”.
Il difensore nato a Pesaro, ha iniziato rispondendo ad una domanda riguardante il suo look: “Ne ho provato di diversi, da creste di ogni tipo e rasature anche a fuoco. Quando ero in Francia era mia moglie a farmi la cresta, e per farla dritta utilizzavamo un rotolo di carta gommata, quelli che si usano per imballare gli scatoloni: gli riusc� bene perch� usc� una cresta da mohicano molto figa”.
Leader o Guerriero, due parole legate all´esperienza in rossonero di Tonucci: “Che sono un leader non devo dirlo io, ma gli altri, anche perch� si tratta di un termine forte ed importante, che fa piacere ricevere. Per quanto riguarda Guerriero, credo che rispecchi qualche caratteristica mia principale, come quella di non mollare mai ed avere la pazzia di mettere la testa anche nel frullatore”.
A proposito di guerrieri, Tonucci parla anche di suo figlio che, nel corso del suo primo allenamento ha riunito i suoi compagni di squadra in un cerchio, lo stesso che anche il Foggia esegue quando sta per iniziare un match: “Questa scena mi ha toccato il cuore. Noi ci diamo la carica per affrontare l´incontro con quel gesto, ma lui ha voluto farlo prima della partitella, raggruppando i compagni che praticamente non aveva mai visto prima e gli ha detto «forza ragazzi, diamo il 100%» e cose simili. Dopo gli ho detto che sarebbe diventato un grande capitano, perch� quando ti viene spontaneo un gesto del genere a 5 anni, non pu� che essere di buon auspicio”.
foto: Antonello Forcelli