“Clamoroso al Cibali”, declamava un estasiato Sandro Ciotti al termine di un celebre Catania – Inter del 4 giugno 1961, quando i padroni di casa, guidati dal siciliano Carmelo Di Bella, si imposero per due reti a zero sulla corazzata nerazzurra del tecnico argentino Helenio Herrera.
“Clamoroso al Massimino”, potremmo parafrasare oggi, a ventiquattro ore di distanza dall’incredibile successo dei rossoneri in terra etnea. I ragazzi di Marchionni, infatti, hanno superato per tre reti a uno i siciliani a domicilio, con una doppietta di un ritrovato Ibourhima Balde e un super gol dell’onnipresente Alessio Curcio, vero leader tecnico della cavalcata rossonera in questo campionato.
Ma la vittoria di Catania, oltre ai risvolti certamente positivi in termini di Play-off, ha sancito definitivamente quello che è lo spessore caratteriale ancor prima che tecnico del nostro Foggia, andato ben oltre le più rosee aspettative d’inizio stagione.
Il pass strappato per affrontare in gara secca i cugini del Bari il prossimo 19 maggio allo stadio San Nicola, a questo punto, non è più soltanto un impegno formale da sbrigare con meno danni possibile, come i più scettici avevano supposto in merito alla trasferta di Catania, ma l’ennesima prova di forza cui i satanelli sono chiamati a rispondere per continuare ad inseguire ciò che ad oggi appare come una meta lontana, ma che col tempo e, s’intende, con le prestazioni, può diventare un vero e proprio obiettivo da perseguire con determinazione.
Quello di ieri, del resto, è stato un Foggia coriaceo, in grado di incassare i colpi del Catania, sicuramente favorito, e di pungere con la velocità e l’estro dei propri attaccanti nel momento più opportuno, prima con un ispirato Balde, e poi con il talento del solito Curcio. Determinante ai fini della vittoria, anche il solido assetto difensivo e diversi interventi decisivi del rientrante Fumagalli, al quale si perdona l’incertezza avuta in occasione del gol degli avversari.
Un Foggia, dunque, che ha dimostrato, come per buona parte della regular season, di potersela giocare ad armi pari con chiunque, anche con chi, come il Bari e lo stesso Catania, era stato inizialmente costruito per centrare la promozione diretta e invece si è trovato coinvolto nella ressa degli spareggi.
Quella che affronterà i galletti, siamo certi, sarà una squadra in fiducia, rinfrancata dalla gioia di ieri e ancora più convinta dei propri mezzi. Presupposti essenziali per sfoderare l’ennesima grande prestazione e, magari, togliersi un’altra bella soddisfazione.