Scoppia il finimondo al termine di Sorrento-Foggia. Capuano si presenta ai microfoni dei cronisti e annuncia le dimissioni rimettendo il proprio mandato nelle mani del Presidente Nicola Canonico. Qualcosa è accaduto al termine del match che ha turbato profondamente anche uno come Capuano navigato tecnico in questa categoria. Si attendono nelle prossime ore le decisioni della Società che potrebbero riguardare anche la posizione del Direttore Sportivo Domenico Roma. Una situazione assurda e paradossale emersa al termine di un’altra domenica da dimenticare con il Foggia che esce sconfitto dal “Viviani” di Potenza, campo neutro, dopo l’ennesima prestazione altalenante e a tratti irritante. Prima frazione di gioco con i due portieri inoperosi e rossoneri che non si fanno mai vedere dalle parti di Del Sorbo se non con una conclusione telefonata di Millico. Nella ripresa il tecnico di Pescopagano tenta di mutare l’assetto in campo e manda sul rettangolo di gioco Orlando in luogo di Mazzocco che non aveva sfigurato nei primi quarantacinque minuti. In campo si nota un certo nervosismo tra alcuni calciatori che discutono animatamente tra di loro e la cosa non passa inosservata ma il vantaggio su calcio di rigore di Murano sembra riportare tutto sui binari giusti. Il Foggia ha la palla per chiudere il match con Emmausso che, a due passi da Del Sorbo e con Murano libero, spedisce fuori dallo specchio della porta tra la disperazione dei compagni in campo. Gol sbagliato, gol subìto e la regola del calcio si conferma puntualmente con De Francesco, sontuosa la prova del calciatore seguito questa estate proprio dal Foggia, che realizza un gran gol dalla distanza. Emmausso negli spogliatoi e Zunno in campo suona quasi come una punizione nei confronti dell’ex Messina e la formazione di Capuano non reagisce, si disunisce e non riesce più a venire fuori dalla sua metà campo e, nei minuti di recupero, come già accaduto con Trapani e Catania, si fa infilare da Vitiello che, in mischia in area, insacca alle spalle di De Lucia. La frittata è fatta e la sconfitta è servita. Non ci sono parole per giudicare l’ennesima prestazione negativa di un gruppo che non riesce a esprimere in campo ciò che un pò tutto l’ambiente si attendeva alla vigilia di questo campionato. Dopo undici giornate il Foggia è in piena zona playout a soli dieci punti con due vittorie, quattro pareggi e ben cinque sconfitte. Tredici reti realizzate e diciannove subìte con la difesa tra le più perforate del girone. Numeri che preoccupano e che cozzano con i proclami di un campionato ambizioso. Capuano a fine partita si dimette e parla di qualcosa che sarebbe successo e che in tanti anni di carriera non aveva mai vissuto. Dichiarazioni gravissime che aprono scenari imprevisti dopo l’allontanamento di Brambilla dalla panchina del Foggia. Adesso la palla passa nelle mani della proprietà che avrà, sin da domani, la responsabilità di intervenire, prendere delle decisioni anche clamorose per porre fine alla emorragia di risultati e prestazioni di queste prime undici giornate di campionato. Le soluzioni giuste, la medicina giusta per arginare quella che si può definire senza ombra di smentita una vera e propria crisi.