Pian pianino, si ricomincia a parlare di calcio, di allenatori in lizza per una panchina che ha visto sedere illustri predecessori, di calciatori pronti a dare tutto per quella maglia, di schemi e moduli da adottare e tanto altro ancora.
In poche parole, Foggia si risveglia dagli incubi di non avere più una squadra di calcio, di avere un tempio, lo Zaccheria, senza i suoi fedeli, ma soprattutto, di non avere argomenti per far trascorrere l’intera settimana.
E’ stata una brutta botta, tanto brutta, quanto impensabile sino a qualche mese prima, quando si parlava di futuro, del “centenario”, e di quella Serie “A” che da queste parti, la si vede solo in tivù da quasi un quarto di secolo.
Povero il nostro Foggia, sedotto, violentato ed abbandonato ad un destino che sembra ripetersi, per non parlare di una tifoseria che solo un paio di anni fa, festeggiava il ritorno nel campionato cadetto dopo ben 19 anni, e che nel corso di questi due stagioni di B, ha dato prova di maturità, girando l’Italia in lungo ed in largo, con calore e passione, raccogliendo consensi ed apprezzamenti anche da tifoserie storicamente nemiche.
Inizia l’era di Felleca e Pelusi, si, proprio quel Davide Pelusi che risultò fondamentale da un punto di vista economico per ripartire e ricominciare dal massimo campionato dilettantistico, dopo la mancata iscrizione in C1di sette anni fa!
Poche ore fa, è stato presentato il primo acquisto del nuovo “Calcio Foggia 1920”, si tratta del centrocampista Federico Gentile, ex Como, e reduce da un campionato di Serie D stravinto sul campo anche da un punto di vista personale.
Il via alla ricostruzione calcistica, ha avuto inizio, ed i tifosi rossoneri ricominciano pian piano a rianimarsi, sognando di festeggiare quel “centenario” tanto sentito, con il ritorno nel campionato professionistico di Serie C, insomma, si vuole ripartire nel migliore dei modi, provando a sorridere, e guardando avanti con quell’ottimismo e quel grado di resilienza che solo il tifoso foggiano sa sviluppare.
In tema di rinascita, l’argomento dominante delle ultime ore, non poteva che essere quello relativo al simbolo dei “satanelli”, con i social a fare da cassa di risonanza di questo o quel simbolo, e se reintrodurre o meno il logo con le “tre fiammelle”.
Mi sembra sin troppo scontato dire, ripartiamo con i “satanelli”!
Purtroppo non si può, almeno per il momento, il simbolo storico del nostro Foggia resta di proprietà della vecchia società, ora in liquidazione, ed una cessione alla nuova società, potrebbe essere definita come una operazione in pregiudizio dei creditori.
E se la cessione, venisse eseguita a titolo gratuito e giustificata dalla vecchia società come operazione di un bene dal valore affettivo per una comunità, ed indirizzata al Comune di Foggia, quale nuovo soggetto proprietario del marchio, con il successivo e relativo utilizzo da parte della nuova compagine societaria?
Quale eventuale e futuro creditore potrebbe obiettare a tale scelta già compiuta?
Si sa, le società vanno e vengono, ma i simboli ed i colori appartengono a tutti, e nella vita, lo abbiamo visto più volte, non si sa mai….di certo non seguirebbero le strade tortuose delle società fallite.
Potrebbe essere un’idea, che, unita ad un “gesto nobile” da parte di chi non potrà mai farsi perdonare, renderebbe la pillola da ingoiare, un po’ meno amara!
Sempre Forza Foggia!