GdS – Il TAR ribalta la sentenza CONI: ancora bocciata la Reggina. Saladini molto deluso, Di Nunno Felice.

Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne nazionali della Gazzetta dello Sport.

Alle ore 14.20, con un po’ di ritardo che ha alimentato l’ansia dal Lario allo Stretto, è arrivata la tanto attesa sentenza del Tar del Lazio: accolto il ricorso del Lecco, respinto e improcedibile quello della Reggina. Non è ancora la parola fine alla vicenda (c’è ancora il Consiglio di Stato il 29) ma è un segnale forte su quella che sarà la composizione definitiva dell’organico della prossima Serie B. Entro dieci giorni arriveranno le motivazioni del Tar che chiariranno le cose, senza comunque modificare la sostanza.

Conseguenze Il Lecco dovrebbe dunque partecipare al campionato che ha conquistato sul campo, respingendo i reclami del Perugia (parte interessata) che contesta l’irregolarità della sua domanda d’iscrizione, non avendo rispettato il termine perentorio per indicare lo stadio dove avrebbe giocato. Il club umbro s’era visto dare ragione dal Collegio di Garanzia del Coni, ma il Tar ha rimesso le cose a posto sembra (ma lo diranno le motivazioni) riconoscendo che il Lecco avrebbe avuto diritto a una proroga visto lo slittamento dei playoff di dieci giorni. La Reggina invece ha perso l’ennesimo grado di giudizio e sembra proprio al capolinea dopo sei mesi tormentati e un percorso di ristrutturazione del debito che ha portato prima alla penalizzazione di 5 punti, poi al mancato rispetto della scadenza del 20 giugno per il pagamento della quota debitoria rimasta (per 757mila euro), ma soprattutto non ha l’approvazione definitiva del piano dal Tribunale, viste le opposizioni di Inps, Inail e Agenzia delle Entrate che contestano lo stralcio del 95% del debito.

Serie B Su quest’ultimo tema è stato determinante l’intervento della Lega B, che la scorsa primavera quando è esplosa la questione Reggina ha premuto e ottenuto una sponda dalla Figc per la tutela del campionato (e di riflesso degli altri) introducendo quella norma sulle omologhe che è stata decisiva per il giudizio di esclusione della Reggina. Perché una qualsiasi Corte d’appello se accogliesse questa impugnazione farebbe saltare a gambe all’aria una società nel bel mezzo del campionato. In teoria è il rischio che potrebbe correre adesso la Sampdoria, anche se il suo piano è diverso e sembra meglio strutturato. Ma adesso non c’entra. Adesso si può già ipotizzare una Serie B con il Lecco e anche con il Brescia, che sarà riammesso al posto della Reggina. La certezza ci sarà solo dopo il 29 (quando saranno anche svincolati i giocatori della Reggina), nel frattempo il campionato parte il 19 con la X e il Lecco(già reinserito dalla Lega B sul sito), ma le prime 3-4 giornate di quelle due squadre saranno rinviate (da valutare se sarà concessa una finestra di mercato).

Figc Di tutto questo si parlerà oggi nel Consiglio federale, che però non ufficializzerà nulla (a parte l’inserimento in C dell’Atalanta U23 al posto del Siena), per rispetto del Consiglio di Stato (salvo clamorose rinunce ai ricorsi da parte di Perugia e Reggina, peraltro già annunciati) e per non correre l’ipotetico rischio di dover andare a 21 squadre in caso di clamoroso salvataggio della Reggina: il format della B a 20 è blindato. Evidente comunque la soddisfazione della Figc, rappresentata al Tar dall’avvocato Giancarlo Viglione, che ha visto riconoscere le sue ragioni, come aveva stabilito nel Consiglio del 7 luglio e messe in dubbio solo dalla decisione del Coni a favore del Perugia. E’ molto attesa oggi la relazione del presidente Gravina sul caso riammissioni riguardo lo stadio del Perugia, dichiarato agibile ma con alcune deroghe dopo un cortocircuito con la Lega B: il problema sembra non doversi porre più, ma un chiarimento è in ogni caso necessario.

Di Nunno felice: «Adesso sotto con il mercato, lo stadio è ok».
Molto deluso invece Saladini «Non tutti i club sono uguali: la posizione geografica conta»

«Sarebbe stato uno scandalo se non ci avessero ridato la B! Ma adesso basta con queste cose, cominciamo a fare la squadra…». Così Paolo Di Nunno, il vulcanico proprietario del Lecco dopo aver appreso dai suoi avvocati la notizia del Tar. Aggiugendo: «Mi sentivo morire in attesa di questa decisione. E’ vero, c’è ancora il Consiglio di Stato, ma non credo cambierà le carte in tavola: è evidente che la categoria noi l’abbiamo conquistata sul campo, tutti lo devono capire». Il Lecco dunque ha cominciato a pensare concretamente alla B: «Salteremo le prime 3-4 giornate, ma per noi è meglio, perché nel frattempo la squadra si preparerà bene e poi a settembre il nostro stadio sarà pronto». Eh sì, perché dopo tutto questo can can alla fine forse il Lecco non avrà bisogno di trasferirsi a Padova: i lavori al Rigamonti-Ceppi infatti proseguono spediti.

Delusione Di ben altro tenore le parole sui social di Felice Saladini, il proprietario della Reggina bocciata anche dal Tar. Mercoledì anche lui aveva seguito l’udienza a Roma: «Siamo stupefatti dalla decisione. A quanto pare il mondo del calcio è impermeabile anche alle leggi dello Stato. Stiamo vedendo le conseguenze in tanti club. In aula ho avuto un’impressione: che non tutte le proprietà e non tutte le squadre siano uguali. Non potevo credere alle mie orecchie quando ho sentito dire all’avvocato della Figc che la Reggina non sarebbe stata comunque ammessa. Questo dopo aver salvato un club che non poteva iscriversi e, usando una legge dello Stato, ristrutturato il suo debito. Dunque pure la collocazione geografica sembra abbia il suo peso. Nonostante tutto, conservo la mia fiducia nelle istituzioni. Ci rifaremo al Consiglio di Stato».