GdS – Come cresce il Foggia: «Più moduli per sorprendere»

Mister Mirko Cudini (foto: Antonello Forcelli)

Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne regionali della Gazzetta dello Sport.

Un punto che fa ben sperare e dà morale al Foggia in vista della doppia sfida in pochi giorni con Virtus Francavilla e Catania. Ad Avellino (0-0) la squadra di Cudini ha mostrato evidenti progressi sul piano del gioco, sfiorando anche il colpo su un campo da sempre ostico per i rossoneri. Le migliori occasioni durante il match sono state di Schenetti e compagni, l’unico brivido è arrivato all’ultimo respiro dopo un errore clamoroso di Vacca e un tiro fuori misura di Patierno. «Certe partite mi piacerebbe vincerle – ha spiegato Mirko Cudini-. Abbiamo fatto bene nella prima parte, sicuramente andavano sfruttate meglio le occasioni create. Ho visto cose positive, ma anche qualche sbavatura. Questa squadra ha ampi margini di crescita».

Nuovo modulo A sorprendere l’Avellino il Foggia schierato con il 3-4-1-2, un modulo che ha dato solidità al reparto difensivo e grande respiro alla manovra rossonera. «La squadra ha nel dna quel modulo, abbiamo rinunciato a un centrocampista per non dare la possibilità ai nostri avversari di farci male sulle corsie laterali – ha spiegato l’allenatore rossonero -. È una delle ipotesi sulle quali stiamo lavorando, sono stati bravi i ragazzi a interpretarlo al meglio. Non abbiamo uno schema unico, ci adatteremo anche all’avversario che ci sarà di fronte. La rosa mi consente di cambiare molto, a partita in corso abbiamo modificato il nostro modo di stare in campo». Non ci sarà molto tempo per pensare al pari di Avellino perché giovedì il Foggia affronterà allo Zaccheria (ancora a porte chiuse) la Virtus Francavilla. Sono da valutare le condizioni di Embalo, non convocato per Avellino, per il resto il tecnico dovrebbe avere tutti a disposizione. «Dobbiamo proseguire il percorso di crescita avviato nelle ultime partite – conclude Cudini -. Peralta? Devo fare delle scelte, questo non vuol dire che non si allena bene o sta facendo male. Anzi, fino alla fine ci sarà bisogno di tutti. Purtroppo in campo ne vanno solo undici».