Il pareggio con il Sorrento, di ieri sera, apre ufficialmente la crisi in casa Foggia con la formazione di Cudini che vive il momento più buio di questo inizio di stagione. Due miseri punti nelle ultime quattro gare disputate e soprattutto le ultime due che hanno fatto registrare una preoccupante involuzione a livello tecnico, tattico e mentale dei rossoneri. Il Foggia improvvisamente è diventata una squadra inguardabile per atteggiamento, per le prestazioni incolori di alcuni calciatori e per l’inconsistenza negli ultimi sedici metri dove si fa fatica a costruire occasioni da gol degne di tal nome. Un approccio molle alla gara, che pure doveva segnare il riscatto dopo gli ultimi deludenti risultati, che non ha sortito i risultati sperati quando magari ci si attendeva un Foggia arrabbiato in campo un pò come accaduto nel primo tempo con il Brindisi. E che dire poi dei moduli che cambiano continuamente durante la gara? Non ce ne voglia Mirko Cudini ma del suo 4-3-3, marchio di fabbrica che lo aveva accompagnato al suo arrivo a Foggia, neanche l’ombra. Con il Sorrento si è partiti da un 4-3-1-2 per poi passare a un 4-2-3-1 per finire a un 3-4-3. Probabilmente le caratteristiche di alcuni elementi della rosa, i problemi fisici, la poca adattabilità di taluni al suo modo di vedere calcio lo hanno mandato in confusione. I rossoneri campani guidati da Enzo Maiuri, penultimi in classifica, dovevano essere la vittima sacrificale di questo sabato sera allo Zaccheria e invece hanno creato grosse difficoltà al Foggia e onestamente se avessero portato via l’intera posta in palio non avrebbero rubato nulla. L’impressione è che Cudini in questo momento non riesca a gestire la squadra e, probabilmente, paga la sua poca esperienza in una piazza che si attende ben altro e che, per dirla come i ragazzi delle curve, “merita di più”. Ieri sera sono venuti a galla i limiti di questo gruppo con una difesa che, ad inizio stagione, era il reparto più affidabile e che invece è perennemente in affanno e che paga oltre misura l’assenza di Marzupio che, visto il mancato utilizzo di Riccardi, non è stato rimpiazzato a dovere. A centrocampo si è sentita l’assenza di Marino sostituito da un Vacca con evidenti problemi di tenuta fisica e dove il solo Di Noia getta il cuore oltre l’ostacolo per tenere testa agli avversari che spesso erano in superiorità numerica e grandi meriti a Maiuri che, con una mossa geniale, gli mette Vitale a uomo bloccando di fatto le folate del forte centrocampista rossonero. L’attacco è privo di efficaci terminali con Tonin che sgomita lì davanti ma non riesce a pungere come dovrebbe. L’unica nota lieta la prova di Embalo che quanto meno ha fatto un gran movimento creando spesso scompiglio nella retroguardia ospite. Schenetti dovrebbe essere più presente nell’area avversaria, Peralta nuovamente relegato in panchina e poi Beretta ancora out per problemi fisici atavici (la Società dovrebbe riflettere molto su questa situazione) e Tounkara che è lontano anni luce da una forma accettabile. Qualche perplessità poi sorge quando, subito dopo il pareggio di Embalo con il Foggia che dava l’impressione di poterla ribaltare a suo favore, il tecnico rossonero si privava di Martini, Schenetti, unica fonte di gioco, ed Embalo mandando in campo Odjer, Peralta e Papazov. Tre cambi che hanno mandato in confusione il gruppo che non ci ha capito più nulla e l’impressione era evidente dalla tribuna. Con il Sorrento poi tanti errori, evidente quello di Salines, in occasione del gol ospite, e le prestazioni sottotono di gente del calibro di Garattoni, divorato il gol della vittoria nelle battute finali ma spesso in affanno sulla fascia di pertinenza e quasi molle sulle gambe, e Rizzo fin quando è stato in campo. Peccato perchè la stagione era iniziata sotto altri auspici e ci si era illusi di poter fare meglio dello scorso anno in un torneo che continua a non avere l’ammazza campionato come nella passata stagione. Ma il pareggio deludente di ieri ha dimostrato di cosa dispone Mirko Cudini. Una squadra costruita male con calciatori presi più per coprire determinati ruoli che per altro. Come spesso accade chi meno vuole spendere più spende e questo gruppo a gennaio andrà notevolmente rinforzato se si vorrà dare un senso a questa ennesima stagione nell’inferno della serie C.
Home FOGGIA CALCIO Foggia, una involuzione preoccupante che conferma i problemi di questa formazione