
A margine del Consiglio Federale che si è riunito il 26 febbraio, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni circa le prospettive future del calcio italiano. “La priorità” – si legge sul sito ufficiale della Federcalcio – “è rendere sostenibile il mondo del calcio e salvaguardare le competizioni. Abbiamo parlato questa mattina di maggiori controlli sulle partecipazioni societarie. Chiederemo garanzie reali. Chiaramente avrà un impatto sulle norme del Codice Civile e, se questo non è consentito in termine di autorizzazione, chiederemo le garanzie dovute“.
Strettamente legata al tema della sostenibilità è la tanto dibattuta riforma dei campionati; a tal riguardo, Gravina ha aggiunto: “La sostenibilità richiede un progetto e non si può rimanere arroccati su dei format che continuano a denunciare delle lacune. È un’esigenza di sistema, a partire dalla Serie B fino ai Dilettanti”.
Superare il Decreto Dignità
In linea con precedenti dichiarazioni, nonché con la “Piattaforma Programmatica” presentata in fase di campagna elettorale, Gravina è tornato a parlare nuovamente di sponsorizzazioni da betting nel calcio. Il presidente federale, come raccolto dal portale Tuttomercatoweb, ha sottolineato come “il superamento del Decreto Dignità è uno degli elementi della piattaforma programmatica che è stato analizzato. La commissione ha condiviso molti spunti e spero che il nostro punto di riferimento, il Ministro dello Sport (Andrea Abodi, ndr) possa interpretare nella maniera migliore possibile le raccomandazioni inserite nel documento approvato dalla commissione”.
Il cosiddetto “Decreto Dignità”, infatti, è il provvedimento che, dal 2018, ha imposto severe restrizioni alle sponsorizzazioni da parte di società e provider di scommesse, in ambito sportivo e non solo. Gravina si è già espresso in diverse occasioni a favore di un accantonamento di questo tipo di misure; nella sua ‘piattaforma programmatica’, il presidente federale ha infatti incluso, tra gli altri, due obiettivi:
- ottenere il reinvestimento di una parte dei proventi derivati dalle scommesse sul calcio, vincolati al supporto dei settori giovanili, del calcio femminile e delle infrastrutture;
- abolizione del divieto di sponsorizzazione di giochi e scommesse.
I numeri del betting nel calcio
Le richieste del presidente federale si fondano anche sui numeri di un settore particolarmente florido, la cui crescita deve molto all’espansione del canale digitale. Secondo i dati AGIMEG, nel 2024 il settore ha registrato una crescita del 2,6% sulla spesa complessiva e del 5,9% sulla raccolta totale. Il trend è dovuto anche, in parte, alle iniziative promozionali messe in atto dalle piattaforme di gioco, che offrono ai nuovi utenti diversi incentivi, sotto forma di bonus di benvenuto. Questi spesso rappresentano anche un parametro di differenziazione tra le numerose proposte che affollano il mercato; per questo, gli utenti spesso di avvalgono delle analisi curate da portali specializzati che permettono la comparazione come Betscanner circa i bonus scommesse e la loro struttura.
Più in generale, quello del betting è un comparto in salute, che genera grandi profitti e un consistente gettito fiscale. Per questo, il presidente della FIGC chiede che il comparto calcio possa beneficiare; nello specifico, tra gli obiettivi programmatici di Gravina c’è la devoluzione dell’1% delle scommesse sul calcio, per finanziari investimenti strutturali a favore dei vivai e delle strutture. Lo ha affermato lo stesso Gravina in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera lo scorso novembre in cui, tra l’altro, il numero uno della federcalcio lamentava anche lo scarso supporto ricevuto dal movimento calcistico italiano: “Negli ultimi vent’anni non abbiamo ricevuto alcun sostegno. Per ogni euro che riceviamo, ne restituiamo quasi venti, un ottimo affare per il paese. Il calcio sostiene tutto lo sport italiano”. Nella stessa intervista, Gravina sottolineava, inoltre, che “l’1% sulle scommesse ci spetta di diritto, come tutela del diritto d’autore per l’organizzazione degli eventi”. L’abolizione del divieto delle sponsorizzazioni di gioco nel calcio è già al vaglio del legislatore, che lo ha inserito nel documento esaminato dalla 7^ Commissione del Senato impegnata ad esaminare le possibili misure di supporto al movimento calcistico italiano.
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