Le parole di mister Ninni Corda prima di Cerignola-Foggia:
“Vedo la squadra in crescita. Stiamo lavorando bene e potremmo giocare contro chiunque, con la stessa concentrazione e determinazione. Rispetto al Gravina abbiamo già fatto una crescita nella partita di mercoledì. Anche la condizione fisica sta crescendo e vedo un gruppo compatto e di spirito positivo.
Se dovessimo vincere o perdere ovviamente non si deciderà il campionato perché è una partita che vale 3 punti. Dovremo fare 95 minuti al 300% perché conosciamo la forza del Cerignola. Per me conta vincere la guerra finale e non la singola battaglia.
Il Cerignola può schierarsi in tanti modi. Giocano la palla dappertutto e questo gli fa onore. A centrocampo hanno ottime qualità e buoni giovani. I due portieri sono competitivi e molto bravi. Loro hanno ingaggi e giocatori molto importanti. Ottime individualità, collettivo ed allenatore. Dovevano essere in C ma sono in D per colpe non loro e meritano grande rispetto. In C però quest’anno ci vogliamo andare noi.
I derby vanno affrontati come qualsiasi altra partita nel corso della settimana per me. Alcuni dicono che le partite si caricano da sole, ma secondo me è una sciocchezza. Vincere il derby ovviamente è più importante, ma la preparazione deve essere sempre uguale.
Per Delli Carri è arrivato il transfer mentre Salines sarà out per problemi alla caviglia come Notaristefano e Maccarrone.
Ho cambiato anche oggi un giocatore titolare rispetto a quello che avevo in testa. Per me il sabato è importante come gli altri giorni.
Chi è arrivato da una settimana non ha 90 minuti nelle gambe, ma Gerbaudo potrà sicuramente dare una mano in futuro.
Non mi farò condizionare dai risultati delle partite e per me giocherà sempre chi merita nel corso della settimana. Così si va a creare un gruppo in cui tutti competono per la maglia.
L’Italia è il paese in cui l’Osservatorio non viene preso in considerazione per i gironi ma viene considerato per le trasferte dei tifosi del Foggia. Hanno deciso di lasciarci nel girone H, nonostante l’Osservatorio avesse detto che non dovesse essere così. Probabilmente in Etiopia e Nicaragua hanno più sensibilità in queste cose. Se poi verranno i tifosi delle città dove non ci mandano, non avrebbe senso. Non capisco perché si facciano le cose con due pesi e due misure”.