Le parole di mister Coletti dopo Foggia-Taranto:
“Abbiamo regalato i primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a giocare dopo le due sberle. Dispiace perché non si possono regalare minuti ad avversari così cinici. Avremmo meritato di recuperare la partita, a netto degli errori arbitrali di cui non voglio parlare, perché non voglio alibi e voglio essere giudicato per quello che farò da allenatore.. Il Taranto è una squadra tosta che fa della difesa la sua forza. Bisogna lavorare e ci vuole coraggio.
Ho inserito Peralta al posto di Embalo perché volevo forze fresche per recuperare la partita e volevo un guizzo da parte sua. Embalo ha fatto una buona partita.
Partita deludente per il risultato, ma salvo applicazione e impegno messi dopo. Quando si impianta un’idea nuova ci vuole tempo. Dobbiamo limitare gli errori e diventare maggiormente pericolosi nelle azioni. Finché la società mi darà fiducia e tempo, noi lavoreremo con passione e coraggio.
Ho scelto Fiorini in difesa perché è più portato a giocare nel modo in cui vogliamo rispetto a Riccardi, che è un ottimo difensore e vogliamo portarlo a giocare come vogliamo. Non ci sono titolari o panchinari, ma giocatori più adatti a questa partita. Abbiamo fatto ottimi 70 minuti finali.
C’è tantissimo da migliorare a centrocampo: posizioni, coraggio, intensità e altro. Fa parte del percorso. Se avessimo perso rintanandoci nella nostra metà campo avremmo parlato di altro, ma la nostra idea non è quella.
In tribuna c’era Millico ma non mi esprimo sul mercato perché non sono la persona addetta. L’idea di base è il 4-2-3-1, ma sono solo numeri, poi conta l’occupazione dello spazio. Dobbiamo prendere giocatori forti e veloci, per puntare l’avversario e guizzare. Quando attaccavamo ci trasformavamo in 3-5 per portare dentro giocatori tecnici come Schenetti e Embalo. Ci sono situazioni con cui dobbiamo convivere, ma dobbiamo tirare il meglio in questo momento, senza trovare alibi.
Qualsiasi altro allenatore avrebbe avuto bisogno di tempo con una mentalità diversa rispetto a quella di prima. Bisogna avere il coraggio di cambiare per portare ciò che è necessario, ossia un’intensità totale. Spero non ci sia da pagare dazio. Sono questi schiaffi che ti portano a essere vigile. L’idea di calcio va a pari con la fame. Purtroppo la strada è impervia. Se fosse facile tutti percorrerebbero la stessa strada. Si fanno errori e si percorrono strade con convinzione. Secondo noi si può creare qualcosa di stupendo con gente che ha fame e voglia di vincere. Non posso allenare a Foggia calciatori che hanno voglia di non perdere. Quando si perde si beccano le batoste e le critiche, ma lavoriamo per migliorare tutti i giorni e non c’è altra strada.
Ci sono aspetti mentali. Forse il momento da cui veniamo o il mercato e purtroppo abbiamo regalato dei minuti. Bisogna costruire in questa piazza perché distruggere è facile. Ci vuole gente che vuole bene al Foggia. Tutti.
Ho inserito Beretta per mettere forze fresche davanti per pressare davanti e liberare Schenetti un po’ più fuori, per creare un guizzo o un cross giusto. Il Taranto si era rintanato e c’era poco tempo. Tonin era stanco ma non avevo molti giocatori offensivi in panchina. Beretta era fermo da due mesi ma si è allenato molto bene questa settimana. Non è successo quanto pensavo e mi dispiace. Quando le squadre si difendono, anche a livelli top, non è facile trovare spazi, soprattutto se sono in vantaggio”.