CdS – Rompicapo Reggina. Lecco in regola tardi

Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne nazionali del Corriere dello Sport.

Il Lecco quasi dentro, la Reggina quasi fuori. In mancanza di riscontri ufficiali, le indiscrezioni si sono rincorse e si sono smentite a vicenda per tutta la giornata di ieri. Poi, intorno alle 22, è arrivata anche la PEC ufficiale alle società che ha assicurato con certezza che l’ennesima estate dei cavilli giuridici è già iniziata. In attesa di inevitabili ricorsi (al Collegio di Garanzia del CONI e poi al TAR e al Consiglio di Stato, ma solo per richieste di risarcimento danni), sono ufficiali i primi pareri non vincolanti che dovrebbero aiutare a chiarire lo scenario. La Commissione infrastrutturale per il rilascio delle licenze nazionali e la Covisoc, l’organismo che si occupa del controllo sui conti delle società di calcio e del loro equilibrio economico-finanziario, non hanno dato il via libera al Lecco e alla Reggina. Gli organi tecnici della FIGC torneranno a riunirsi il 6 luglio, alla vigilia del Consiglio Federale, per completare il parere che potrà diventare esecutivo o essere modificato il 7 luglio da Via Allegri. Ma anche questa scaletta potrebbe subire uno slittamento. Intanto, i club interessati hanno tempo sino al 5 per giustificare le inadempienze riscontrate.

IL CASO LECCO. Apparentemente più semplice il caso Lecco. L’iscrizione del sodalizio lombardo al prossimo campionato di B, conquistato con merito battendo il Foggia in finale, sta rischiando di incagliarsi sullo scoglio dello stadio Rigamonti-Ceppi. Il club ha, sia pure tardivamente, provveduto a chiedere di giocare all’Euganeo di Padova completando correttamente l’iscrizione, giustificando il ritardo con lo slittamento in avanti dei playoff a causa dei riscorsi presentati dal Siena (ormai quasi spacciato) al termine della stagione regolare, portando i lombardi a giocare la finale dei playoff dall’11 al 18 giugno. Il termine perentorio del 20 giugno violato, secondo i legali del Lecco, avrebbe dovuto subire ugualmente un congruo spostamento in avanti perché sarebbe stato impossibile provvedere all’iscrizione in soli due giorni, trovando propedeuticamente un campo dove giocare in alternativa al proprio non in regola. Insomma, giustificazioni alternative spiegherebbero la violazione e spingerebbero a sanarla. Ovviamente non per chi aspetta di essere ripescato in B come terza interessata.

ROMPICAPO REGGINA. Molto più complesso e suscettibile di colpi di scena il caso Reggina. Archiviato il braccio di ferro relativo all’omologazione dei debiti ereditati dalle passate stagioni e in attesa di potenziali acquirenti del club più volte annunciati (anche nella giornata di ieri), il patron Felice Saladini si aggrappa alle disposizioni della Fallimentare per giustificare i ritardi accertati dalla Covisoc e che, al momento, escludono la società calabrese, senza presidente e senza CdA dopo le dimissioni in blocco di Marcello Cardona e di tutti i soci. Il nodo della discordia sono quei 700 mila euro circa (più altri 600 mila per gli incentivi all’esodo da versare entro ottobre) da assicurare all’Agenzia delle Entrate entro il 12 luglio, secondo l’omologa del Tribunale di Reggio Calabria. Non per le norme sportive che insistono sul termine perentorio del 20 giugno, data abbondantemente superata. Un’inadempienza che genera peraltro un contrasto evitabile e illogico.

PEC IN SERATA. Insomma, la Reggina si prepara all’ennesima battaglia dopo aver sanato le inadempienze che avevano portato alla penalizzazione (gli stipendi non pagati e ritenute non versate dello scorso campionato) per circa 6 milioni di euro. Restano da pagare poco più di 700 mila euro proprio mentra da ambienti vicini alla proprietà filtrano indiscrezioni di un immediato closing con una nuova società. Una svolta che potrebbe indurre la stessa FIGC a valutare diversamente anche le incongruità sui tempi di questa ennesima vicenda all’italiana!