Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne regionali del Corriere dello Sport.
Poteva andar meglio o finire malissimo… A metà del guado si colloca il Foggia di Cudini, che in fondo finisce per essere obbligato a considerare lo 0-0 del Partenio-Lombardi «Un buon risultato». «Ma certe partite in realtà bisogna vincerle, quando crei almeno tre occasioni da gol limpide soltanto nel primo tempo», ammette l’allenatore. Il tecnico dunque si dice soddisfatto anche se è chiaramente una soddisfazione di facciata, un sospiro di sollievo tutto sommato dopo il regalone concesso da Patierno nel finale di partita che ha graziato la porta di No-bile. A quel punto la beffa sarebbe stata completa, e allora va meglio così. Dopotutto alla terza giornata i rossoneri hanno quattro punti, non sono partiti ad handicap come il ko esterno di Taranto faceva paventare l’ambiente. Ma soprattutto i margini di crescita del gioco, della condizione e dell’affiatamento tra i compagni sono evidentissimi. E’ questo forse l’aspetto che in questo momento rassicura di più il tecnico, al di là delle occasioni mancate.
IL PIANO. Cudini ha avuto risposte sul piano del modu-lo, modificato in corso d’opera (e che ha sorpreso Pazien-za) passando dal conclamato 4-3-3 al 3-4-1-2 col quale ha costruito maggior densità a centrocampo. «Non abbiamo un modulo di riferimento ben preciso – così il Cudini pensiero dopo Avellino – e poi questa squadra l’anno scorso giocava sul 3-5-2 o con variante 3-4-1-2 quindi sono giocatori che sanno giocare così disposti in campo e che conosco bene i movimenti». Cudini ha voluto cambiare sul campo forse più difficile di quelli finora affrontati in questo inizio di stagione, ma era appunto un rischio calcolato tenuto conto delle caratteristiche tecniche del gruppo che allena. Dopotutto il tecnico marchigiano non ha fama di difensivista, anche se il suo 4-3-3 (ormai ex) non è mai stato assimilabile a quello del boemo per sua stessa ammissione quando mise piede per la prima volta sulla panchina del Foggia. «Ad Avellino abbiamo fatto il nostro gioco come del resto dovremo fare con qualunque altro avversario – dice Cudini – anche se poi ogni partita ha storia a sé. Non potevamo certo pensare di chiuderci e rischiare di subire i loro traversoni, con giocatori molto bravi li davanti non sarebbe stato facile per noi contenerli. Abbiamo aperto il gioco, provato nuove soluzioni. Peccato per il gol che non arriva, ma ci stiamo provando. La squadra costruisce occasioni e poi abbiamo tante soluzioni».
NUOVO RINFORZO. Ad Avellino è stato aggregato al Foggia l’under classe 2004 Idris-sou Subutan, italo-ghanese ceduto in prestito dalla Pro Sesto. Un attaccante che si aggiunge ai quattro schierati ad Avellino (Beretta, Tonin, Peralta, Tounkara) a cui va aggiunto anche Embalo, assente però ad Avellino.