Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne regionali del Corriere dello Sport.
Palla al centro, resta Canonico protagonista della scena. Il Foggia non si muove dal suo presidente, ma ora è inevitabile cominciare a ragionare di calcio giocato. L’ennesimo ribaltone societario, quest’anno tentato con più forza dalla cordata di imprenditori foggiani, non ha rotto gli argini della difesa a oltranza del presidente del Foggia che dopo aver mandato all’aria la proposta di sponsorizzazione (500mila euro), ha respinto al mittente anche i due milioni proposti per rilevare le quote del club.
NUOVA RIORGANIZZAZIONE. Ora dunque non resta che Canonico al centro della scena, gli toccherà, inevitabilmente, riorganizzare tutto: dalla nomina del direttore sportivo (sarà Emanuele Belviso, suo uomo di fiducia, ma che ancora non ufficia-lizzato) a quella dell’allenatore: casting fra Cudini (ex Campo-basso), Pazienza (ex Cerignola), ma certamente verrà fuori qualche altro nome dal cilindro magico dell’inesauribile presidente rossonero. Di certo al momento c’è soltanto il ritiro previsto a Storo, in Trentino Alto Adige, forse dal 25 luglio. Quanto ai quattordici giocatori della rosa, dovrebbero essere convocati in settimana in sede per cominciare il raduno e le rituali visite mediche. Tuttavia anche su questo fronte si naviga a vista: va ricomposto l’organigramma societario, dopo la scadenza dei contratti al 30 giugno. E’ andato via pure l’addetto stampa, Canonico dal suo ufficio a Bari ha ripreso a telefonare a destra e manca. Vedremo quel che succederà nelle prossime ore.
C’È PREOCCUPAZIONE. Nel frattempo tra i giocatori si respira un profondo stato di incertezza. Le cessioni di Petermann all’Entella e di Di Pasquale all’Arezzo hanno smosso le acque, altri giocatori con richieste di mercato potrebbero cambiare aria a breve. Ora in rampa di lancio ci sono Garattoni, Frigerio, Peralta ma in pratica sono tutti con la valigia pronta sebbene il Foggia li abbia ancora sotto contratto: a giudicare dalla vicenda Di Pasquale e ora di Petermann, la società non sembra in questo momento nelle condizioni di impedire al tesserato, se richiesto da altro club, di rispettare l’impegno assunto con il Foggia. Non c’è al momento un piano di programmazione, la mancanza di un allenatore impedisce alla stessa società di avere una visione. Non è chiaro quanto il problema della debitoria del club, sollevato dalla cordata foggiana, possa condizionare i piani di rafforzamento per il prossimo campionato. Nè ci si può attendere una squadra costruita per salvarsi, dopo aver sfiorato la promozione ai playoff (e una domanda di ripescaggio appena presentata). Tanti i dubbi sul nuovo Foggia solo e sempre di Canonico e pensare che il funambolico presidente ha minacciato pure di voler lasciare la presidenza dopo l’esito del ricor-so. Sarebbe un inequivocabile segnale di resa, che smentirebbe gli impegni assunti sull’orgoglio della “piazza” sbandierato da Canonico con gli imprenditori foggiani messi alla porta.