Canonico: “E’ un fatto che sarà risolto, ma si è creato un grosso danno d’immagine”.

Ha parlato questa mattina in conferenza stampa il presidente del Foggia Calcio Nicola Canonico, che ha fatto chiarezza circa la penalizzazione in classifica inflitta ai rossoneri e alle inibizioni stabilite dal Tribunale Federale nei confronti suoi e della Dott.ssa Pintus.

“E’ necessario che io ci metta la faccia personalmente, – comincia il presidente – prima di scrivere bisogna ascoltare i fatti e le motivazioni che hanno portato alla sentenza. Questi fatti sono fondamentalmente due, e sono molto semplici: il primo è legato al deposito dell’atto riguardante la cessione delle quote societarie avvenuto quest’estate. Un atto che io ho firmato con la Dott.ssa Pintus il 22 giugno, e che il notaio ci ha consegnato la sera del 7 luglio. La mattina dell’8 suddetto atto è stato depositato, nella maniera più tempestiva possibile. In secondo luogo ci si contesta due certificati riguardanti i casellari e i carichi pendenti per i quali sono state fatte due autodichiarazioni sostitutive. Più di qualcuno confonde la pratica dell’iscrizione al campionato con queste documentazioni, ma sono due cose completamente slegate”.

“Si è creato un caos inutile, – ha poi aggiunto – siamo ancora al primo grado di giudizio. Rispettiamo le decisioni del Tribunale, ma siamo estremamente fiduciosi nella sentenza d’appello. La norma è stata irrigidita nello scorso mese di aprile per evitare che entrino nel circuito elementi poco raccomandabili, ma io sono un soggetto che la federazione conosce perfettamente. I deferimenti, invece, sono di dominio pubblico, la società non è tenuta a comunicare nulla. Quello subito è un grave danno d’immagine, che è andato a colpire e destabilizzare un ambiente sano. Ma se qualcuno pensa che mollerò alla prima contestazione allora non mi conosce affatto”.

Chiosa, infine, chiarendo definitivamente la questione riguardante la fascia da capitano sottratta ad Alessio Curcio nell’ultima partita: “Togliere la fascia a Curcio è stato un modo per sgravarlo dalle troppe pressioni mediatiche che stava accusando e per sottrarlo all’accanimento di una parte della tifoseria. I capitani nel calcio vengono condivisi da gruppo squadra e società, non è il momento di colpevolizzare nessuno. Mi assumo tutta la responsabilità della vicenda, pienamente fiducioso nella giustizia sportiva”.