L’ex fuoriclasse rossonero Beppe Signori è tornato a parlare dopo un lungo silenzio della vicenda legata al calcioscommesse che lo ha visto coinvolto nell’ultimo decennio. Lo ha fatto ai microfoni di Radio Anch’io Sport, a pochi giorni dalla “grazia” ricevuta dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina.
“Nessuno mi restituirà questi dieci anni, ma è inutile piangersi addosso. Sono sempre stato abituato a lottare, ho preferito andare avanti fino alla fine e ora sono molto felice. Non volevo rimanere nel grigiore di una prescrizione, doveva essere nero o bianco ed è stato bianco. Chi sapevo sarebbe stato con me fino alla fine c’è stato, chi sapevo mi avrebbe voltato le spalle lo ha fatto. C’è stata una selezione naturale”.
Poi ha parlato del proprio futuro: “Dieci anni fa avevo preso il patentino da allenatore Uefa Pro. E’ uno dei miei obiettivi, anche se sono consapevole delle difficoltà. Mi manca l’odore dell’erba, forse perché la sentivo casa mia. So che sarà difficile perché le panchine sono poche e gli allenatori sono tanti, ma mi piacerebbe provarci”.