La pesante sconfitta di Giugliano conferma che questa è davvero una stagione no per i colori rossoneri. Una serata che era nata sotto i migliori auspici con il Foggia che aveva sbloccato il risultato dopo appena otto minuti con una apprezzabile combinazione Millico-Embalo prima di complicarsi la vita dopo soli diciotto minuti del primo tempo per una ingenuità clamorosa di Di Noia uno dei più esperti elementi della rosa. Espulsione che non deve fungere da alibi nella debacle di questa sera che è figlia di una programmazione scellerata che ha finito per distruggere un giocattolo che solo qualche mese fa aveva sfiorato la B per un soffio. Ancora una serata umiliante che probabilmente necessiterà di decisioni urgenti e importanti da parte della Società se si vorrà salvare la stagione. Anche a Giugliano più di qualche rossonero ha dimostrato di non voler più giocare per questa gloriosa maglia e farebbe bene la proprietà a provvedere quanto prima alla cessione in questa sessione di mercato. “Chi non vuol restare se ne deve andare” cantavano le curve nei momenti difficili e mai come in questo momeno torna d’attualità. Inguardabile Nobile, che anche in terra campana ha messo la firma sulla sconfitta del Foggia, da dimenticare la prova di Frigerio che non ha mai inciso seriamente dal suo ingresso in campo, Garattoni tenuto in panchina perché probabilmente già lontano da Foggia, tanta buona volontà e qualche giocata di Millico all’esordio in maglia rossonera. Le bocciature di Martini e Vezzoni, tenuti fuori dall’undici titolare, mettono in discussione anche le scelte tecniche di inizio stagione. Per il resto solo tanta buona volontà da parte di Salines, Tonin e Schenetti, fin quando è stato in campo, ma che non basta in una categoria difficile come la serie C. Difronte a tanta confusione e ad uno scempio simile diventa davvero difficile commentare la sera del “De Cristofaro” che si è trasformata in una Waterloo senza precedenti. La serata di Giugliano pone un altro dilemma. Alla luce dei risultati delle ultime partite che senso ha aver mandato via Mirko Cudini che ha pagato colpe probabilmente non sue dal momento che il suo esonero è stato deciso dagli stessi calciatori che poi hanno imposto alla Società la scelta di Antonio Vacca che non ha modificato il trend negativo di questo Campionato. Una scelta decisa da coloro che poi stanno facendo carte false per andare a giocare altrove e che sono imperdonabili per il solo fatto che si continua a giocare con i sentimenti del popolo rossonero che non merita queste brutte figure. Una squadra in caduta libera, senza dignità, con il suo capitano Rizzo che a fine partita ci mette la faccia davanti alle telecamere e prova a chiedere scusa a tutti, a cui da domani bisognerà imporre un profondo cambiamento a livello tecnico con l’auspicio che la proprietà voglia intervenire in maniera drastica per rimettere in carreggiata questa fallimentare stagione. Doveva essere una stagione dignitosa durante la quale ci saremmo dovuti divertire e invece si sta trasformando in un incubo pazzesco in una città che sembra assistere impassibile alla fine del calcio. Il Giugliano intanto ringrazia, si riscatta, si risolleva in classifica e probabilmente non crede ancora a quanto accaduto sul rettangolo di gioco.