L’altra metà del campo – Il Monterosi

I giocatori del Monterosi esultano dopo un gol (foto: pagina Facebook ufficiale Monterosi)

La storia nello stemma. Il Toro, animale ricorrente nella mitologia della Tuscia, a rappresentare il legame con un territorio, zona nord del Lazio, che ha visto fiorire la civiltà etrusca. Il Monterosi è l’espressione della città più piccola tra quelle di Lega Pro. Non ha una casa propria: quest’anno ha eletto il Bonolis di Teramo come campo su cui disputare le partite interne. Un club nato nel 1968 e che sino al 2005 ha vivacchiato nei sobborghi pallonari del dilettantismo regionale. Poi dal 2005 ecco l’ascesa rapida dalla Seconda Categoria alla serie D, sino alla 1ª storica promozione tra i professionisti nel 2020/21. Il debutto assoluto è stato contro il Foggia di Zeman, che l’istrionico ex presidente Capponi (che ha lasciato il timone all’imprenditore Mauro Fusano, attuale patron dei Tori della Tuscia) omaggiò con una maglia celebrativa.

Due belle salvezze, la seconda con Menichini in panchina, ma oggi una situazione decisamente complicata! Il Monterosi è infatti ultimo in graduatoria con appena 10 punti in 18 partite, alla media di 0,55 punti a incontro. Virtus Francavilla e Sorrento sono le uniche due squadre battute, mentre sono ben 12 le sconfitte (6 in casa e 6 fuori) incassate. Il punto dolente è la difesa: con 35 reti al passivo (media 1,94) è la peggiore non solo del girone ma dell’intera Lega Pro.

La scelta dell’allenatore è ricaduta in estate su un profilo del tutto “sconosciuto”: Fabrizio Romondini. Il tecnico (con un passato agonistico da centrocampista) aveva, infatti, appena frequentato i dintorni di Roma (dove è nato nel 1977) e l’ultima esperienza – finita nemmeno troppo bene con un esonero – era stata con il Tivoli (provincia tiburtina della Capitale) in serie D. L’emergente tecnico è stato però sollevato dall’incarico il 28 settembre dopo appena 5 turni (e due punti all’attivo) e sostituito da Roberto Taurino, un volto conosciuto in terra pugliese, che però non è riuscito a mutare la rotta dei Tori e ha chiuso la sua avventura con il Monterosi il 12 dicembre con il misero bilancio di 7 punti e 9 ko in 12 match. La società del presidente Fusano ha così richiamato Romondini che nell’esordio bis (ed è storia recentissima!) ha pareggiato 3-3 a Teramo contro la Turris, nell’ultimo confronto di campionato giocato. Una partita in cui i laziali sono andati avanti di due gol (doppietta di Costantino), hanno subito la rimonta dai corallini riuscendo però nel finale a conquistare un punto che fa morale più che classifica. 

Contro la Turris, Romondini ha schierato i suoi con il 4-3-3. La titolarità assoluta in porta è quella del 19enne scuola Roma (come molti suoi compagni) Mastrantonio, mentre in difesa i giocatori più esperti sono quelli più impiegati sinora. Parliamo di Sini (31 anni, due presenze “lontane” in A con il Lecce e tanta «B» con maglie anche prestigiose, Bari e Ascoli su tutte) che allo Zaccheria però mancherà per squalifica, Piroli (alla 3ª stagione in Tuscia) e soprattutto Bittante, 30enne esterno sinistro con scampoli di «A» in maglia Cagliari ed Empoli e un’avventura sostanziosa con il Cosenza in cadetteria. Romondini si attende un contributo agonistico importante anche da Cinaglia, 29 anni e un recente passato alla Juve Stabia. Più giovani sono Di Renzo (14 presenze ma solo 6 da titolare) e Verde, laterale destro (e all’occorrenza anche mediano) giunto al Monterosi tre anni orsono dopo una breve esperienza a Malta con il Birkirkara. Torna la scuola Roma a centrocampo con la classe di Frediani, arrivato in Tuscia dopo essersi svincolato dal Siena: la mezzala ha nelle corde gol difficili ed ha una propensione offensiva spiccata. Occhio anche al talento mai espresso in pieno di Fantacci, di proprietà dal 2017 dell’Empoli che poi ad agosto lo ha ceduto a titolo definitivo al Monterosi, e alle geometrie di Tolomello, playmaker partito da Trapani e approdato alle giovanili del Milan dove ha giocato in Under 18 e Primavera.

Il reparto più qualitativo dei laziali è però l’attacco. Il bomber continua a essere Rocco Costantino (attenzionato anche dal Foggia nell’ultimo mercato), a segno 6 volte in campionato, che nelle due precedenti stagioni in Tuscia ha realizzato 28 gol, equamente divisi tra il torneo ‘21/22 e quello ‘22/23. Il suo record di segnature risale al 2017/18 con 17 reti con il Sudtirol. Una curiosità personale: nell’estate 2022, Costantino si è trasformato in pellegrino affrontando da solo il famoso Cammino di Compostela, un’esperienza di vita che lo ha arricchito molto. Il suo vice è lo statuario Vano, lanciato in «B» dal Carpi con cui realizzò due gol nel 2018/19: per lui 4 reti in appena 582’. I due profili più interessanti sono comunque quelli dei due esterni, Palazzino e Silipo. Il primo (svezzato dalla Roma e dal Tor Tre Teste, gloriosa società capitolina) è in prestito dall’Ascoli con cui ha fatto tutta la trafila delle categorie di base conquistando pure la Nazionale U19; il secondo, classe 2001, è sbocciato anche lui nella Roma con cui ha vinto lo scudetto U17 da assoluto protagonista (segnò una doppietta nella finale con l’Atalanta) e poi si è trasferito al Palermo che solo quest’estate ha deciso di venderlo a titolo definitivo al Monterosi. Per completare il roster offensivo, c’è l’atletico Ekuban, che con il Partizan Tirana “assaggiò” qualche anno fa i preliminari di Champions ed Europa League, e che ha indossato anche la maglia della Virtus Francavilla.