Il “vate” è tornato. Il giro sulla giostra biancoscudata si è fermato in anticipo rispetto ai programmi! Bruno Caneo is back. E la Turris ha ricominciato a sognare. Qualcuno, scimmiottando l’inimitabile primizia zemaniana, l’ha definita Caneolandia (versione 2.0). Un accostamento forse azzardato ma non del tutto “campato in aria”. La matematica, infatti, non è un’opinione e dalle parti di Torre del Greco non hanno davvero modo di annoiarsi…
I numeri sono insindacabili: 10 punti in 5 turni con 3 vittorie (con Benevento, Crotone e Sorrento), un pareggio (in rimonta a Messina) e una sconfitta (1-3 con il Picerno nell’ultimo turno). Ma soprattutto 13 gol fatti e 11 subiti: 24 totali. Media di 4,8 reti a partita. Per gli appassionati del “betting”, la Turris è una Combo fissa «Goal+Over».
Non c’è comunque nulla di casuale nell’idea di “spettacolo” proposta dai corallini. Proprio per svilupparla, infatti, il patron della Turris Antonio Colantonio ha puntato ancora sul tecnico di Alghero che l’anno prima aveva lasciato la Campania per andare al Padova. E gli ha offerto un contratto addirittura triennale (una rarità in Lega Pro!). Si è ripartiti dunque con un progetto nuovo ma radicato nel recente passato, quando la Turris era diventata un punto di riferimento per il suo gioco offensivo e sbarazzino. L’obiettivo era chiaro ed è stato espresso dallo stesso presidente: “Creare l’organico giusto per divertirci e rimanere in questa prestigiosa categoria”. Quindi il percorso era già tracciato. Il giorno della presentazione, Caneo ha ricordato le fondamenta del suo edificio ideologico: “La mentalità deve essere la stessa: ci vuole fame e determinazione. La squadra deve farsi rispettare”. E ha indicato le caratteristiche che avrebbe voluto dalla sua creatura: “Deve essere una formazione tosta, motivata, aggressiva, dinamica e intraprendente”. In campo, sinora, si è visto esattamente questo! Con un tocco di sana follia in più…
La rosa è stata costruita dal DS Primicile tenendo conto anche del minutaggio. Per questo sono arrivati giovani molto interessanti e funzionali all’idea di calcio del mister. Parliamo soprattutto di Cocetta (2003), Cum (2002) e Pugliese (2004). Il primo è un difensore centrale di scuola Udinese che ha all’attivo 31’ in serie A contro la Juventus ad aprile scorso: anche il secondo (andato in gol già due volte) è un prodotto del vivaio bianconero friulano ed è stato sempre utilizzato come esterno di destra a centrocampo nel modulo 3-4-3 (il marchio di fabbrica dell’allievo prediletto di Gasperini); il terzo è un centrocampista duttile ed è l’orgoglio di un piccolo paese vicino ad Avellino, Monteforte Irpino. Per lui appena alcune presenze da subentrato, ma un futuro prossimo che si prospetta interessante. La “joya” della cantera corallina è invece il 19enne Luca Nocerino, che a Torre è nato e cresciuto, rientrato alla base dopo il prestito al Portici in serie D. Quota Under (o giù di lì) anche in porta dove Caneo dovrà fare una scelta definitiva tra Pagno (2001, giunto in estate dall’Albinoleffe) e Fasolino (classe 2000, seguito in estate pure da club di «A» e «B»).
L’ossatura della Turris è però composta da giocatori navigati: Frascatore (che ha appena rinnovato con i corallini), Miceli, Contessa, Franco, Scaccabarozzi. Matera, Maniero e Giannone, tutti elementi di valore ed esperti che elevano il tasso di qualità e di conoscenza della categoria (oltre che l’età media: contro il Picerno nell’undici titolare era di 27,6 anni) di una squadra decisamente pericolosa che il Foggia dovrà affrontare con intelligenza e abnegazione.