Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne nazionali della Gazzetta dello Sport.
«È un incubo, e non so chi lo voglia. So soltanto che fino a settembre non cominceranno i campionati». Paolo Di Nunno è un tipo diretto. Colorito, passionale, a volte sguaiato. Uno che non si tira indietro se c’è da combattere e adesso che l’iscrizione del suo Lecco è tornata in forte dubbio sa che dovrà lottare duramente per far valere le sue ragioni. Intanto sta a Saint Vincent, in ritiro con la squadra: «Ho detto ai ragazzi di stare tranquilli: noi faremo la B. Andiamo avanti come se nulla fosse. E facciamo il mercato».
Come si fa?
«Oggi abbiamo preso due ragazzi. Due giovani. Vogliamo fare una squadra giovane, con loro si va meglio. In più ci saranno 3 o 4 vecchi giusti per guidarli».
E i ricorsi?
«Il 2 andremo al Tar e poi al Consiglio di Stato, bisogna solo aspettare. Io sono una persona onesta, non trovo tanta gente come me: io faccio le cose giuste, non quelle che mi dicono».
Ottimista?
«Sempre. Io ho vinto il campionato, sono una persona corretta, non ho rubato niente, gli altri fanno gli imbrogli»
La Serie B fa gola a tutti.
«Il Perugia con i guai che ha avuto si mette a fare ricorsi: è una vergogna. La verità e che vogliono andare in B soltanto per vendere meglio la società».
Ma non può essere il Perugia un nemico: ognuno fa i suoi interessi, o no?
«Certo. La verità è un’altra: ci sono poteri forti che non mi vogliono dentro, sanno che faccio casino. E di materiale per fare casino in questo mondo ce n’è in abbondanza».
La città di Lecco è con lei, come forse mai successo dal 2017 quando ha preso il club.
«Mi aspetto un intervento del Governo, tutta l’Italia parla di questa storia. So che il sindaco ha chiamato un ministro e ha fatto presente le nostre ragioni: dovranno frenare loro la rabbia dei tifosi di Lecco, che sono furibondi se verrà tolta loro la B».
Durante l’udienza al Collegio di Garanzia del Coni, il legale della Figc ha ammesso che con voi hanno sbagliato a non concedere una proroga.
«Esatto, hanno ammesso l’errore, cosa dobbiamo fare noi?».
La Lega B ha anche fatto il calendario con il Lecco, di fatto legittimando la vostra partecipazione al campionato.
«Per questo non sono preoccupato per l’esito del ricorso».
Resta il fatto che per trovare lo stadio vi siete mossi tardi, in due giorni era impossibile trovarlo in qualunque città…
«Ma noi abbiamo trovato Padova e portato i documenti solo con tre giorni di ritardo. Il 20 il Prefetto di Padova era assente, non poteva firmare: è colpa mia? Vogliamo mettere con altri intrallazzi? Io pago e basta».
Lei non pensa di avere commesso qualche errore?
«Ho fatto richiesta di proroga senza avere risposta. Come fanno a dire che non è valida? Lo dirà la giustizia ordinaria: non vale il silenzio assenso? Noi abbiamo fatto tutto in tre giorni, bastava avere quella proroga e tutto sarebbe stato risolto».
Cosa farà se non ammettono il Lecco in Serie B?
«Sarebbe la dimostrazione che non mi vogliono. Non è possibile, chi vince un campionato non può restare fuori, viene fuori un casino incredibile che farebbe muovere tutta l’Italia».
Pensa di avere dei nemici?
«Io non vado mai contro nessuno. Se sbaglio chiedo scusa, ho sempre fatto così, ma nessuno deve venire contro di me».