GdS – Lecco, c’è speranza; la Reggina dovrà chiarire entro il 5 luglio

Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne nazionali della Gazzetta dello Sport circa le iscrizioni in Serie B.

Reggina bocciata, criticità anche per il Lecco ma con più speranze di riuscire a proteggere la serie B appena conquistata. Il telegramma della giornata ha ovviamente un effetto collaterale: la crescita delle chance di riammissione del Brescia retrocesso dopo il playout con il Cosenza, mentre alla finestra c’è pure il Perugia. Ma la lunga, quasi estenuante giornata di attesa di ieri consiglia la massima prudenza. In serie C, invece, dopo la rinuncia del Pordenone, c’è una sola situazione a forte rischio, quella del Siena, per il problema di una fideiussione. Ora, però, le società hanno cinque giorni per i ricorsi: la scadenza è quella delle 19 del 5 luglio.

I due «campi» È stata una lunga giornata in cui non sono mancati i colpi di scena. Soprattutto si è scatenata un’inevitabile corsa all’interpretazione delle decisioni dei due organismi chiave in termini di verifica dei requisiti per iscriversi ai campionati: la commissione «criteri infrastrutturali e sportivo-organizzativi», quella degli stadi, e la Covisoc, che monitora invece l’equilibrio economico-finanziario, e che in pratica ha il compito di lanciare un alert sui conti del club.

Il problema Lecco All’ultimo fixing della serata di ieri, gli stati d’animo delle due piazze principali coinvolte, erano diversi. Da una parte le rassicurazioni che venivano dal fronte del Lecco, e che inizialmente avevano fatto pensare a un’ammissione incondizionata. Il problema ruota sempre intorno a quella parola, «perentoria», con cui viene considerata dal Manuale delle licenze, la data del 20 giugno, quella in cui bisognava presentare una buona parte della documentazione necessaria per iscriversi. I conti del club lombardo sono a posto, ma il problema è quello dello stadio. Il «Rigamonti» non è infatti a norma e quindi si è stati costretti a cercare in fretta e furia una nuova «casa». Trovata a Padova. Una parte dei documenti, fra i quali la firma del prefetto della cittadina veneto, è però arrivata in Federazione in ritardo. Certo nell’analisi dei comportamenti del Lecco deve pesare anche la situazione oggettiva delle convulse ore seguite alla promozione a danno del Foggia. La scadenza del 20 giugno era infatti legata a un altro calendario (che prevedeva il ritorno dei playoff all’11 e non al 18). Un particolare che potrebbe incidere.

Pessimismo Reggina C’è molto pessimismo sulla situazione della Reggina. Qui la bocciatura è motivata dal mancato rispetto delle scadenze federali di alcuni pagamenti, ancorati ai tempi previsti dall’«omologa» approvata dal Tribunale Fallimentare di Reggio Calabria. I versamenti non pagati sono quelli verso l’Erario e gli «incentivi» all’esodo. Ora la Reggina dovrà rispondere ai pesanti rilievi della Covisoc puntando sulla prevalenza dell’ordinamento «generale» rispetto a quello sportivo. Un tema di cui si discute da mesi. Nel comunicato diffuso ieri dal club, che dichiara la fiducia nella possibilità di un ricorso a buon fine, si insiste proprio sul fatto che la mancata iscrizione «non è coerente con quanto è stato chiaramente disposto dal tribunale di Reggio Calabria». Per la Covisoc invece, questo sembra di capire, in questo caso però non c’era un contrasto tra Tribunale Fallimentare e Federcalcio: il primo, infatti, avrebbe indicato un lasso temporale, quindi «entro il 12 luglio» e non «il 12 luglio».

Le altre puntate Questi, però, sono solo pre-verdetti. Al momento attuale, l’organico della serie B non cambia. Bisognerà aspettare il consiglio federale del 7 luglio. Solo in quel momento si potrà dire – se la Reggina non sarà riuscita a convincere la Covisoc – dentro il Brescia, il club che capeggia la lista delle potenziali riammesse. Dopo il pronunciamento dell’organo politico, toccherà al percorso giudiziario, prima all’interno della giustizia sportiva (vedi Collegio di Garanzia presso il Coni) e poi fuori (Tar e Consiglio di Stato). Insomma, siamo soltanto alla prima puntata. Le prossime tappe, però, saranno più veloci rispetto al solito. Le escluse dal Consiglio federale avranno infatti due giorni per ricorrere al Collegio di garanzia che fra il 20 e il 21 luglio dovrebbe pronunciarsi. Quindi il Tar, comunque prima dell’inizio del campionato. Che precederà invece l’ultimo tratto del percorso, gli eventuali ricorsi al Consiglio di Stato. Insomma, ci aspetta una lunga estate, ma forse meno lunga di altre volte.