Ospite ai microfoni della trasmissione di Foggia TV ‘ZaFò condotta da Lello Scarano, il giovane difensore campano classe 2000 Gioacchino Galeotafiore ha dichiarato: “E’ un grande orgoglio per noi giovani rappresentare la città di Foggia, giocare in una piazza come questa al primo anno tra i professionisti è fantastico. Mister Marchionni è stato fondamentale nel mio percorso di crescita e anche i più grandi ci hanno subito fatto capire quanto sia importante indossare questa maglia. All’inizio non è stato facile inserirsi. Purtroppo ho contratto il virus poco prima di partire per Foggia e mi sono aggregato al gruppo con tre settimane di ritardo. Poi però sono entrato nei meccanismi della squadra ed è stato tutto più semplice”.
Ha parlato anche del suo utilizzo in mezzo al campo e dei suoi idoli: “Mi trovo molto bene da terzo di difesa. Anche a piede invertito non fa alcuna differenza, l’importante è dare il massimo e migliorare. Nel calcio di oggi la tecnica individuale è indispensabile anche per i difensori, chiamati di continuo ad impostare la manovra dal basso. Il mio modello infatti è Bonucci, per leadership, personalità e doti tecniche”.
Sul suo passato: “Ho iniziato a giocare all’età di sei anni, nella scuola calcio del mio paese, Solofra, in provincia di Avellino. Poi a quattordici ho superato un provino e sono entrato nel settore giovanile della Salernitana, dove sono rimasto per sette anni. Giocavo a centrocampo, ero un mediano alla Gattuso, un ‘recuperapalloni’, poi mister De Cesare mi ha spostato in difesa e da allora non mi sono più mosso. Se ripenso ai miei allenatori del passato ne ricordo due in particolare, a cui devo tanto: Giampiero Ventura e Stefano Colantuono”.
E sul futuro: “La Ternana è sicuramente la favorita per la vittoria del campionato, la seguo particolarmente perché ci gioca il mio amico Antonio Palumbo, ma la squadra che mi ha impressionato di più è stata senza dubbio l’Avellino. Per quanto riguarda il Foggia, ad inizio stagione nessuno pensava che potessimo trovarci a questo punto della classifica alla trentesima giornata, e invece siamo lì a cercare di raggiungere i Play-off. In ogni gara mettiamo tanta cattiveria e fame, soprattutto in trasferta, dove abbiamo tirato fuori il meglio. Con la Cavese però abbiamo avuto un atteggiamento sbagliato. In difesa ci siamo abbassati troppo, e in avanti si poteva fare qualcosa in più. Se vogliamo ambire ai Play-off queste prestazioni non possiamo permettercele, e tantomeno a Francavilla, su un campo corto e sintetico.”
Ha poi concluso tirando le somme sulla sua esperienza foggiana: “il bilancio del mio primo anno tra i professionisti è molto positivo, ho collezionato undici presenze fino a questo momento e mancano ancora diverse partite, non mi sarei mai aspettato di trovare tutto questo spazio. Come gruppo ce la giocheremo fino all’ultima giornata per regalare un sogno ai tifosi, se giochiamo come sappiamo possiamo toglierci delle belle soddisfazioni. In alcune partite di cartello ci ha penalizzati l’inesperienza, ma non deve essere un alibi. Tra cinque anni mi vedo in B, con la maglia della Salernitana che mi ha cresciuto, o qui a Foggia, chissà!”