Arrivato in estate dal Cagliari, serio e taciturno, è il classico “bravo ragazzo” ma sa essere anche difensore arcigno.
Freetown significa “città libera”, è la capitale del Senegal ed è qui che Augustus Kargbo muoveva i suoi primi passi. Libero, come la sua città, a piedi nudi sulle stesse strade solcate da Sadio Mané, l’attaccante del Liverpool di Klopp. Il calcio, anche quello minore come la Serie C, è fatto di storie, di favole che diventano realtà. E che è bene riscoprire in questo periodo in cui le partite sono un lontano ricordo, in cui i campionati sono stati sospesi dall’emergenza Coronavirus, in cui il pallone è l’ultimo dei nostri problemi.
Ma lo sport ce lo insegna: non si può smettere di sognare. E allora lo facciamo anche noi, rincorrendo le storie e i sogni dei talenti migliori della Serie C. Come quello di cui vi stavamo parlando in apertura, quel Augustus Kargbo attaccante classe 1999 della Reggio Audace. Il suo tabellino fin qui parla di 8 gol e 6 assist in 21 presenze. Un’infanzia di povertà, in Africa, poi la svolta: arriva l’Italia, lo stesso paese di Mohamed Kallon, talento dell’Inter negli anni 2000. Il suo cartellino è di proprietà del Crotone, che ha visto nella sua velocità e nella sua rapidità la carta vincente per diventare il talento del futuro. Ma la Serie C è fatta anche di giovani di belle speranze che le grandi del nostro calcio mandano a fare esperienza, a diventare grandi, maliziosi, cattivi, furbi, nei bassifondi delle leghe. Come il centrocampista classe 1998 della Carrarese, Cassio Cardoselli. Il suo curriculum vitae parla di una crescita avvenuta nella Primavera della Lazio e adesso è al terzo anno di Toscana. Fisico impressionante, piede fatato, che gli ha permesso di mettere a segno 6 gol. C’è un pezzo di Foggia invece nella crescita di un altro attaccante da seguire: Gabriele Gori, dell’Arezzo, capace di mettere a segno 9 gol e 2 assist.
A proposito di Foggia e di prestiti dalle grandi della Serie A. Dalle nostre parti il nome su cui scommettere è quello di Andrea Cadili, arrivato dal Cagliari. Nato nel 1999 a San Gavino Monreale, sud della Sardegna, è difensore centrale con licenza di giocare sulla fascia. Chi lo conosce e chi lo ha visto lavorare da vicino lo descrive come taciturno, timido, serio. Ha la testa sulle spalle, il ragazzo, tanto che nelle giovanili cagliaritane ha sempre indossato la fascia da capitano. Ottime doti atletiche, veloce e rapido nei movimenti, esplosivo muscolarmente, non troppo preciso nell’impostazione ma forte e deciso nei contrasti.
È lui il nome da seguire, la favola che potrebbe diventare realtà. Ma adesso ancora non è il momento del lieto fine: c’è prima da lavorare, da sudare, da fare le ossa.