Prima dell�inizio del campionato sarebbe stato davvero difficile pronosticare il Cesena fanalino di coda dopo nove giornate. La rosa della squadra romagnola � ricca di calciatori validi, da tempo protagonisti della categoria, un nome su tutti: Cacia. Ad una rosa competitiva sono stati poi aggregati giovani molto interessanti quali Gliozzi (95), quindici gol lo scorso nel Sud Tirol Altoadige, Fazzi (95) e soprattutto Dalmonte (97), prodotto del vivaio locale, da tempo nel giro delle giovanili nazionali il cui percorso di crescita � stato purtroppo frenato da una lunga squalifica per doping finita di scontare solo lo scorso mese di settembre.
La crisi di risultati patita dalla squadra va probabilmente individuata nella difficolt� dell�ex allenatore Camplone di trovare un asseto tattico soddisfacente. Lo dimostra il fatto che l�allenatore pescarese era partito con il modulo 1-3-5-2 piuttosto offensivo per poi passare ad una difesa a quattro nella disastrosa trasferta di Vercelli.
Da due giornate, a Camplone, � subentrato Fabrizio Castori, accolto dalla tifoseria locali con grande entusiasmo in ricordo dei lusinghieri successi ottenuti dal tecnico marchigiano una decina di anni addietro proprio nella citt� romagnola.
Da subito Castori, fedele al suo 1-4-4-1-1, oltre a modificare il sistema tattico, ha fatto scelte importanti nella individuazione degli uomini da far scendere in campo e sul loro posizionamento sul terreno di gioco. In particolare, Laribi � stato riportato in una posizione pi� avanzata, quasi a ridosso della prima punta, mentre con Camplone fungeva da play davanti alla difesa.
Complice l�assenza forzata di calciatori forti sotto l�aspetto della fisicit� e della conoscenza tattica, quali Cascione, Perticone, Gliozzi, Scognamiglio e Cacia, e del poco tempo che il tecnico ha avuto a disposizione per trasmettere i suoi concetti di gioco alla squadra, il Cesena di Castori, visto in queste prime gare, non � nemmeno da considerare lontano parente del Carpi allenato sino allo scorso anno dal tecnico e che faceva proprio della capacit� di difendersi, a volte anche molto basso ed a pieno organico, e delle ripartenze veloci, potendo contare sulla corsa in progressione degli attaccanti, i suoi punti di forza.
Al momento la squadra continua a denotare una certa fragilit� difensiva, determinata soprattutto dalla scarsa propensione dei due esterni bassi all� interdizione e dal reparto di centrocampo che raramente si dimostra in grado di realizzare un� efficace linea di pressione a difesa di quella difensiva.
In porta Agliardi � stato preferito dal tecnico marchigiano al giovane Fulignati, risultato nelle partite precedenti piuttosto incerto nella lettura di alcune traiettorie alte.
Esposito e Rigione garantiscono esperienza e fisicit� al reparto, ma spesso anche loro finiscono per subire lo scarso filtro che la squadra � in grado di realizzare commettendo alcuni errori di lettura delle situazioni difensive che non fanno parte del loro bagaglio tecnico e tattico.
Come detto in precedenza, i due esterni Fazzi e Di Noia, sono bravi nel fluidificare, ma dimostrano limiti evidenti quando devono contrastare lメattaccante avversario.
Castori ama giocare con i due esterni di centrocampo che siano vere e proprie ali ma, al tempo stesso, nella fase difensiva, in grado di rientrare tempestivamente ed efficacemente sulla fascia di competenza in modo da creare una sorta di superiorit� numerica cos� da non lasciare l�esterno basso in una situazione di uno contro uno.
La scelta dell�allenatore � caduta sul polacco Kupisz ed il talentuoso Dalmonte. Il primo dimostra tanta diligenza tattica ma non � certo un calciatore in grado di cambiare gli equilibri di una partita, mentre il secondo � un vero talento, in grado di mettere in difficolt� qualunque difensore. Rapido, veloce, dotato di un buon dribbling ed in possesso di un buon tiro � certamente uno dei calciatori di tenere maggiormente d�occhio.
Completano il reparto Kone che in queste prime giornate di campionato non � parso quel calciatore potente e dinamico ammirato nel Foggia di Zeman, ed il geometrico ma nulla di pi� Schiavone.
In fase offensiva lメassetto tattico del Cesena si trasforma in una sorta di 4-3-3 con gli esterni di centrocampo (Kupisz e Dalmonte) che tendono ad accentrarsi consentendo lメavanzamento sulla propria verticale degli esterni bassi, in particolare Fazzi, mentre Laribi, staziona tra le linee pronto ad effettuare tagli nellメarea di rigore avversaria.
In assenza di Cacia e Gliozzi, funge da prima punta Jallow, promettente attaccante del Gambia, di propriet� del Chievo e con una presenza nella nazionale del suo paese.
Jallow non � certo un terminale offensivo essendo pi� propenso a giocare sull�intero fronte d�attacco aprendo spazi per i compagni o tentando, quando ne ha la possibilit�, di inquadrare la porta da qualunque posizione.
Si mostra molto pericoloso quando trova spazio in campo aperto, potendo contare su una corsa fluida e potente, ma � temibile anche nello stretto disponendo di una discreta tecnica e rapidit�.
Scritto da Piero Colangelo
Match analyst
Osservatore calcistico